Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Il senatore M5S e giornalista Gianluigi Paragone tira una nuova bordata al Movimento e punta il dito contro i colleghi che non rendicontano le spese e non “restituiscono” parte dello stipendio come da regole interne del Movimento. Tutto parte dall'accusa che il Movimento 5 Stelle ha mosso al dimissionario ministro Fioramonti, reo appunto di non avere rendicontato il dovuto.
“Visto che ai probiviri piace molto il rispetto delle regole sarà bene che anch’io chieda l’intervento dei probiviri verso coloro che non hanno pagato nulla. Tutti sapevano questa situazione. Tutta gente a quota zero, non hanno rendicontato nulla, non hanno restituito nulla e il capo politico dov’è? Non lo sapeva o ha fatto finta di non vedere, di non sapere? E’ vero che c’è tempo fino al 31 gennaio ma se sei fermo a quota zero forse qualche interrogativo, qualcuno che cominciasse a pensare ai probiviri.
A proposito di probiviri – continua il senatore stellato – l’onorevole ministro Fabiana Dadone, componente di questo collegio è un po’ in conflitto d’interessi perché è ministro ma anche un po' incompatibile perché non puoi far parte del collegio dei probiviri ed essere anche ministro. Ma la Dadone è ferma a cinque mensilità. Dovrai giudicare anche su te stessa, perché io se non ti metti in regola farò un esposto per chiedere l’espulsione dal gruppo, perché io ho pagato tutto, ho rendicontato tutto”. Proseguendo nella sua denuncia pubblica, Paragone cita “Dalila Nesci che si voleva candidare in Calabria, soltanto due mensilità. Mi interessava Carla Ruocco, che è presidente della commissione Finanze e vuole andare a fare la presidente della commissione sulle banche, è ferma a tre mensilità. Ma non puoi sorvegliare i conti degli altri e non essere in regola con qualcosa che è di identitario per il M5S.
Lo stesso vale per il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, ferma a due mesi”.
Nel lungo elenco di Paragone ne esce bene tra alcuni altri anche il modenese Gabriele Lanzi che viene etichettato come 'bravissimo' avendo rendicontato tutto.
In Emilia Romagna
Ma, in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna, il tema sollevato da Paragone va applicato anche a livello regionale. Quanto hanno restituito ad oggi i consiglieri regionali uscenti del Movimento? I numeri, anche in questo caso, sono sul sito pubblico TiRendiconto. Andrea Bertani (non ricandidato) ha resitituito ad oggi 159.246 euro. Giulia Gibertoni (ricandidata) 37.200 euro. Silvia Piccinini (ricandidata) 88.547 euro. Raffaella Sensoli (non ricandidata) 73.250 euro. E' evidente che anche in regione non torna.
Va detto che sullo stesso sito TiRendiconto si dà conto del fatto che 'il totale restituito dai portavoce, anche della stessa regione, può variare significativamente a causa di fattori quali la presenza di diverse indennità di funzione e rimborsi percepiti, il numero di mesi rendicontati, l'eventuale rinuncia preventiva di alcuni rimborsi e indennità'.
Ma questa clausula non basta a spiegare una restituzione che è finanche quintupla tra un consigliere regionale e l'atro.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>