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“La nuova procedura presentata oggi dall’Ausl di Modena e dalla Azienda ospedaliera sul riconoscimento dell’età dei minori stranieri non accompagnati non risolve il problema di fondo che da tempo denunciamo. Oggi il presunto minore, in qualsiasi momento, può rifiutare la convocazione che viene fatta dalla commissione multidisciplinare che si occupa di stabilire l’età e se cambia provincia, tutto riparte a capo. La tutela del minore non è discussione, ma considerato il costo per la collettività estremamente elevato, questi denari potrebbero essere impiegati in maniera più utile attraverso percorsi di effettiva di integrazione. Senza calcolare che far convivere un 25enne, come spesso accade, insieme a dei ragazzi di 14-15 anni può essere un problema”. A intervenire è il consigliere regionale di Rete Civica Simone Pelloni.
“In base alla nuova procedura formalizzata oggi l’Ausl nomina una commissione multidisciplinare e multiprofessionale composta da un’assistente sociale, una psicologa, due pediatri e due radiologi, un mediatore culturale. Questi professionisti si concentrano poi su tre fasi volte ad accertare l’età: si va dal colloquio sociale, alla valutazione psicologica, fino alla visita pediatrica auxiologica – ricorda Pelloni citando l’azienda ospedaliera -. Questa cristalizzazione della complessa procedura paradossalmente aumenta la possibilità di sfuggire alle maglie dei controlli. Un maggiorenne che si qualifica come minore può ancora rifiutare di sottoporsi agli esami della commissione e, se si trasferisce in un’altra provincia, il meccanismo si azzera. E più è macchinoso il percorso, più i tempi si dilatano”.
“Parliamo di un problema esteso. Basti considerare che, in base ai dati forniti dalla stessa amministrazione modenese a inizio anno, nel 2023 il Comune di Modena ha gestito 532 Msna di cui 311 nuovi arrivi e a gennaio aveva in carico 237 minori, 194 in strutture del territorio comunale e altri 43 in strutture in altri Comuni – chiude Simone Pelloni -. Quello che chiediamo nuovamente è, da un lato, l’istituzione di un registro regionale per la procedura di accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati affinché il SSR e i servizi sociali della Regione siano informati di eventuali valutazioni precedenti, dall’altro la possibilità, oggi negata, che il fotosegnalamento eseguito durante le prime verifiche venga inserito nella banca dati SDI in dotazione alle Forze dell’Ordine in modo da non dover azzerare ogni volta l’iter dei controlli”.
Redazione Pressa
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