“In base alla nuova procedura formalizzata oggi l’Ausl nomina una commissione multidisciplinare e multiprofessionale composta da un’assistente sociale, una psicologa, due pediatri e due radiologi, un mediatore culturale. Questi professionisti si concentrano poi su tre fasi volte ad accertare l’età: si va dal colloquio sociale, alla valutazione psicologica, fino alla visita pediatrica auxiologica – ricorda Pelloni citando l’azienda ospedaliera -. Questa cristalizzazione della complessa procedura paradossalmente aumenta la possibilità di sfuggire alle maglie dei controlli.
“Parliamo di un problema esteso. Basti considerare che, in base ai dati forniti dalla stessa amministrazione modenese a inizio anno, nel 2023 il Comune di Modena ha gestito 532 Msna di cui 311 nuovi arrivi e a gennaio aveva in carico 237 minori, 194 in strutture del territorio comunale e altri 43 in strutture in altri Comuni – chiude Simone Pelloni -. Quello che chiediamo nuovamente è, da un lato, l’istituzione di un registro regionale per la procedura di accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati affinché il SSR e i servizi sociali della Regione siano informati di eventuali valutazioni precedenti, dall’altro la possibilità, oggi negata, che il fotosegnalamento eseguito durante le prime verifiche venga inserito nella banca dati SDI in dotazione alle Forze dell’Ordine in modo da non dover azzerare ogni volta l’iter dei controlli”.