L’assessore ha respinto con decisione le accuse di inefficacia e ha sottolineato come la sua azione amministrativa sia stata fin dall’inizio costante e trasparente retta nel massimo impegno e improntata ad un dialogo aperto e costante con le forze di polizia e i cittadini: “Non ritengo necessario alcun cambio di passo. Lavoro ogni giorno sul territorio, in contatto con cittadini, Polizia Locale e Prefettura. La città non è fuori controllo”.La replica ha assunto tratti di sfogo quando Camporota ha lamentato un clima politico privo di collaborazione: “Speravo in una maggiore maturità in quest’aula.
Infine, ha ribadito il proprio impegno personale, confermando la piena operatività della macchina comunale: “Modena è una città complessa, ma è seguita e monitorata. Lavoriamo ogni giorno per prevenire e intervenire, senza cercare visibilità mediatica”.La risposta dell'assessore nel merito dell'interrogazione
Rispetto alle misure adottate per prevenire danni e furti alle auto in sosta l'assessore ha precisato che, tra il 2024 e il 2025, non risultano denunce né segnalazioni significative, tranne un intervento della Prefettura per un tentato furto il 10 aprile. Alcuni episodi di furto sono stati segnalati in zone vicine ma non nell’area interessata.
Camporota ha spiegato che la zona è da tempo destinata alla sosta e, da aprile, ospita 17 posti per residenti e quattro stalli per la ricarica di veicoli elettrici.
In sintesi, non sono previsti interventi aggiuntivi di sicurezza poiché la situazione è ritenuta sotto controllo.Il dibattito
Luca Negrini di Fratelli d’Italia ha evidenziato come i furti e i danneggiamenti alle auto non siano solo percezioni soggettive, ma una realtà concreta che coinvolge l’intera città. Ha puntato il dito contro la videosorveglianza insufficiente e una scarsa illuminazione pubblica, mettendo in discussione l’efficacia delle misure adottate.
Elisa Rossini ha ribadito la necessità di un maggiore presidio sul territorio, sottolineando che le segnalazioni e le fotografie fornite dai cittadini non possono essere ignorate. Anche Ferdinando Pulitanò ha chiesto un cambio di passo nella gestione della sicurezza, affermando che Modena non può più essere considerata una città sicura e che bisogna tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione.
Giovanni Bertoldi ha espresso delusione per le risposte ricevute, ricordando la storica pericolosità dell’area di sosta e le frequenti interruzioni dell’illuminazione nel Parco delle Rimembranze.
Maria Grazia Modena ha allargato la prospettiva, collegando il problema della sicurezza alla crisi del centro storico, suggerendo un intervento integrato per rivitalizzare l’area.Dal lato della maggioranza, Fabia Giordano ha sottolineato che il problema non si limita alla sicurezza fisica, ma riguarda anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Ha proposto incontri regolari tra amministrazione e forze dell’ordine per ricostruire il dialogo e migliorare la percezione della sicurezza. Alberto Bignardi ha invitato a basare il dibattito sui dati concreti delle denunce, evitando allarmismi.
Luca Barbari ha criticato l’utilizzo politico delle preoccupazioni dei cittadini, mentre Paolo Ballestrazzi ha denunciato la strumentalizzazione del tema della sicurezza, sostenendo che la questione venga sfruttata dalle opposizioni per attaccare chi governa. Ballestrazzi ha anche suggerito di aumentare i turni della Polizia locale nelle zone più critiche.
Infine, Paolo Barani ha espresso insoddisfazione per la risposta dell’amministrazione, riportando testimonianze dirette dei cittadini e lamentando i costi che devono sostenere per i danni alle auto parcheggiate.
Il confronto ha messo in luce visioni opposte: da una parte, chi vede la sicurezza come una priorità urgente; dall’altra, chi invita a un approccio più equilibrato, basato sui dati e sulla riqualificazione urbana.Gi.Ga.