Per il sindacato 'non è con gli sgambetti istituzionali e con la mancanza di rispetto che Seta risolverà i suoi problemi. Che sono tanti e sono enormi. Citofonare per conferma le centinaia di famiglie i cui figli, a causa delle corse cancellate, viaggiano su autobus pollai. Peraltro, la clausola di riservatezza in questo caso vale zero – prosegue Cisl –.
Per Cisl il punto centrale è che Seta è una società pubblica, sostenuta con soldi pubblici. Fingere che sia una semplice Spa e pretendere di applicare strumenti come la clausola di riservatezza 'non sta in piedi e questo è ben chiaro a chiunque si sia preso la briga di sfogliare i contenuti pre e post riforma Madia. Ma c’è di più: la violenza con cui è stata imposta la clausola di riservatezza, quasi impone ai sindaci di intervenire a tutela della trasparenza e delle Comunità che rappresentano. Seta è un patrimonio pubblico ma anche una grande criticità e di sicuro Seta non propone soluzioni sottraendosi alle prerogative di una società pubblica'.
Se anche i consiglieri del Cda non avessero votato il piano di rilancio fatto e finito ma una proposta di piano da sottoporre ai Soci, cioè ai sindaci, 'lo stesso l’imposizione che ha escluso i sindaci e tutta la Comunità, compresa quella sindacale, crea solo un clima di sfida operativamente inutile ed eticamente inaccettabile. Perché stiamo parlando di una società pubblica e la Comunità ha il diritto di sapere se in quel Piano ci sono, finalmente, i soldi necessari per rimettere in piedi Seta e gestire a testa alta anche il cammino per una eventuale super holding regionale'.
La parola d’ordine è: attenzione. Procedere con colpi di mano, costringere i Soci ad arrivare al meeting del 6 febbraio senza una adeguata preparazione 'non è solo una figura grama per Seta, ma espone al rischio che il Piano sia rigettato, in tutto o in parte. Perdendo altro tempo prezioso per gli autisti e tutti i lavoratori che sono allo stremo'. Inoltre, nel capitale di Seta figura una società pubblica al 100% come Tper, le cui quote di maggioranza sono detenute dalla Regione. Cisl Emilia Centrale si domanda se 'questo modo di procedere a sportellate contro Modena e Reggio è coerente con gli indirizzi, chiarissimi, del Presidente De Pascale, che ha parlato di dialogo e confronto positivo coi territori'.
Infine, Cisl auspica che il tema della clausola di riservatezza maneggiata con nonchalance da società completamente pubbliche o a maggioranza pubblica, diventi oggetto di riflessione da parte della comunità politica. Il riferimento è alla questione Aimag-Hera, dove l’ingresso di Aimag nella multiutility dovrebbe vedere un pieno coinvolgimento dei sindaci, ma pure dei consiglieri comunali che in aula, ad un certo punto, dovranno votare.