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Una vicenda davvero incredibile, quella del parcheggio Aldi di via Montalcini. Centinaia gli automobilisti che hanno ricevuto una “richiesta di pagamento per violazione delle condizioni di parcheggio” da Nexobility Italia srl, per conto dell’azienda commerciale tedesca, subentrata due anni fa nei locali del negozio Coop di via Canaletto. Venerdì Federconsumatori aveva contestato le modalità con le quali Aldi aveva deciso di limitare l’accesso al proprio parcheggio, chiedendo di modificarle radicalmente. Nella stessa giornata, con una propria nota, l’amministrazione comunale, per bocca dell'assessore Zanca, faceva sapere che cartelli e limitazioni erano del tutto illegittimi, essendo il parcheggio vincolato ad un uso pubblico. Allo stesso tempo intimava ad Aldi di “rimuovere entro 48 ore ogni segnaletica non coerente con l’utilizzo pubblico dell’area e vieta di comminare ulteriori multe ai fruitori in quanto ogni sanzione è da considerarsi illegittima”.
'Le 48 ore sono ampiamente trascorse ed i cartelli (ore 11.30 di lunedì 27 gennaio) non sono stati ancora rimossi, ne’ sono stati coperti - afferma Marzio Govoni, presidente Federconsumatori provincia di Modena -. Un atto grave, che si aggiunge alle altre responsabilità di Aldi e Nexobility. Nel frattempo sono state decine le telefonate al nostro centralino, con richieste di informazioni circa le cosiddette “penali” illegittimamente richieste da Nexobility. Si tratta di un’azienda costituita a giugno 2024, con sede a Bolzano e con un capitale sociale di 10.000 euro. E’ la filiale italiana della Nexobility GmbH, che opera anche per i supermercati Aldi in Germania. Federconsumatori confida che nelle prossime ore siano rimossi gli illegittimi cartelli, che Aldi e Nexobility presentino le scuse alle persone danneggiate dai propri comportamenti, che ritirino mediante raccomandata le comunicazioni inviate a centinaia di modenesi, compresi coloro che non hanno aderito alla richiesta. Infine Federconsumatori attende al più presto l’annuncio della restituzione del maltolto a tutti coloro che hanno pagato la “penale” illegittima di 35 euro, maggiorata di una pari somma, a copertura del disagio causato. In assenza di ciò la nostra Associazione sarà al fianco di chi vorrà richiedere alle due aziende la restituzione del maltolto, oltre che dei danni causati da un comportamento inqualificabile'.
Redazione Pressa
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