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L'assessore all'urbanistica del Comune di Modena sarà l'architetto Carla Ferrari. Lo ha ufficializzato oggi in una lunga intervista al Resto del Carlino il sindaco Massimo Mezzetti. 'Ha accettato e la cosa mi riempie di gioia e orgoglio. So che farà benissimo il suo lavoro. Dopo l’approvazione del Pug siamo in una fase delicata e servono persone come Carla Ferrari, di alto profilo e grande esperienza'.
Architetto e urbanista con studio a Modena, Carla Ferrari è progettista di piani e autrice di saggi sull’urbanistica, la sostenibilità e la riqualificazione. Ha vinto numerosi premi relativi alla pianificazione territoriale (qui il curriculum). Mezzetti ha avuto modo di conoscerla nella sua esperienza di assessore regionale e il suo nome rappresenta certamente una rottura con il passato. Sì perchè la Ferrari ha una visione di città decisamente diversa rispetto a quella che Modena ha ereditato da Muzzarelli.
'Il documento sul Psc va ripensato. La città di Modena merita un piano all’altezza del suo passato, quando le università italiane, nei corsi di urbanistica, prendevano come esempio l’esperienza modenese del PRG firmato da Osvaldo Piacentini e Giuseppe Campos Venuti negli anni ’60. Il Psc va ripensato perché manca di una visione del futuro condivisa da tutta la città' - scriveva la Ferrari nel 2013 sul periodico del Centro Ferrari 'Note Modenesi' (foto sopra e sotto).
E ancora: ‘Finché ci sarà un’alternativa, anche una sola, fra edificare su un terreno vergine ed edificare in un sito dismesso in cui, prima di intervenire, sia necessario demolire quello che c’era e bonificare quello spazio, è ovvio che il sistema immobiliare sceglierà l’alternativa meno costosa e senza “inciampi” nell’esecuzione. Ma a pagarne le spese sarà principalmente la collettività.
Se finalmente il Comune deciderà di non prevedere aree di espansione su aree libere, è evidente che anche le imprese cominceranno a scegliere quelle da riqualificare. Il Psc dovrebbe garantire un consumo “zero” di suolo agricolo, orientando tutte le politiche insediative all’interno della città costruita, che è fatta anche di grandi vuoti e di aree dismesse o in via di dismissione'.
Insomma, idee che, pur a 10 anni di distanza da quando vennero espresse, suonano ancora come rivoluzionarie a testimonianza del desiderio di Mezzetti di cambiare davvero marcia. Il sindaco uscente Giancarlo Muzzarelli 10 anni fa si presentò dicendo di essere lui 'l'uomo forte' della giunta, Mezzetti invece ha deciso di attorniarsi di uomini e donne forti, a testimonianza di una sicurezza nei propri mezzi diversa, capace di aprirsi agli altri e di scegliere il meglio senza il timore di essere adombrato, rispetto al tanto contestato approccio muscolare dell'uomo di Fanano.
Così, insieme alla Ferrari, Mezzetti ha annunciato, sempre nella stessa intervista, di aver chiesto al prefetto in scadenza Alessandra Camporota di entrare in giunta come assessore alla sicurezza, ma in questo caso si attende che la diretta interessata decida se accettare o meno.
Gli altri nomi
A frenare il desiderio di rinnovamento vero di Mezzetti ci sono i partiti, il Pd su tutti. Come dato conto ieri, il Pd imporrà in giunta Venturelli, Guerzoni, Bortolamasi e Maletti (con Bosi presidente del Consiglio comunale e Solomita capo di gabinetto). Azione, attraverso Matteo Richetti, imporrà Paolo Zanca, il M5S Barbara Moretti, i Verdi Maria Teresa Rubbiani. Infine Modena Civica vorrebbe non tanto Carmela Sagliano ma la stessa Katia Parisi, ma potrebbe essere la vera clamorosa esclusa dalla squadra di governo.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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