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'Da alcuni anni la situazione della parrocchia di San Benedetto Abate a Modena era seguita dalla Diocesi, per diverse problematiche pastorali ed economiche; sono stati molti gli incontri con i due parroci e con alcuni gruppi di parrocchiani. Il 17 marzo 2022 don Gianni, che era parroco moderatore, ha rassegnato le sue dimissioni da rappresentante legale; tale rappresentanza è subito passata a monsignor Giuliano Gazzetti, il quale ha avviato, di concerto con gli organismi diocesani, una verifica della situazione amministrativa della parrocchia, che si trovava in un passivo di bilancio'.
Così in una nota la Diocesi di Modena motiva la sospensione ufficializzata due mesi fa (qui) di don Giovanni Braglia e don Dariusz Mikoda.
'La necessaria separazione tra l'amministrazione della Scuola dell'infanzia e la gestione della parrocchia ha comportato l'interruzione di servizi aggiuntivi a carico della mensa della Scuola.
Dal 17 marzo si erano aperti dialoghi più frequenti tra i due sacerdoti e la Diocesi, ad un certo punto mediati per loro iniziativa da un avvocato; riscontrata la non congruità di una parte della documentazione esibita dal suddetto avvocato, gli organismi diocesani preposti - collegio dei consultori e consiglio per gli affari economici - nella riunione congiunta del 22 luglio 2022 hanno deliberato, insieme al vescovo, l'interruzione della mediazione stessa - continua la Diocesi -. Il 17 settembre 2022 monsignor Gazzetti ha assunto anche le funzioni pastorali; contemporaneamente don Gianni e don Dario sono stati sospesi dal ministero di parroci, pur continuando ad essere sacerdoti e a percepire il contributo economico dal Sostentamento clero; è stato loro chiesto di lasciare la canonica, proponendo altre soluzioni abitative: cosa che fino ad ora non hanno fatto.
Domenica 25 settembre monsignor Gazzetti ha trovato chiusa con catene la cancellata di accesso alla chiesa parrocchiale; trattandosi di un'azione volta ad impedire l'esercizio di funzioni religiose, ipotesi di reato penalmente perseguibile, la Diocesi sta valutando l'opportunità di un'azione legale - continua la nota -. L'attività pastorale parrocchiale è così ripresa, con una partecipazione numerosa dei ragazzi del catechismo e delle loro famiglie, come è risultato evidente nella recente celebrazione dei due turni di cresima; una piccola minoranza di parrocchiani continua ad esercitare azioni dimostrative, senza che questo influisca sulla ripresa delle attività'.
Auspichiamo che i due sacerdoti, inviati dal vescovo a svolgere il ministero pastorale per tanti anni,
possano presto rientrare in piena comunione con la diocesi.
Redazione Pressa
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