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“Quanti sono a Modena i richiedenti asilo ancora in attesa di risposta d’accoglienza? Quanti coloro che sono realmente in diritto di protezioni sussidiarie? Quanti, invece, si sono visti negare il permesso di restare e tuttavia sono ancora sul territorio?”: domande che la consigliera del gruppo Lega Modena Beatrice de Maio ha posto ai presenti nell’ultimo consiglio comunale.
In particolare la De Maio, unendosi a Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia (qui l'articolo), ha messo in evidenza il fatto che Modena stia diventando il ricettacolo di stranieri che si dichiarano “minori non accompagnati”, la cui gestione è di competenza del Comune. “Non pensiamo che la nostra città sia slegata dalle dinamiche nazionali: con l’aumento vertiginoso degli sbarchi, nell’intera penisola si incrementano i flussi di migranti senza documenti e con generalità dubbie, specialmente per quanto riguarda l’età” ha affermato la consigliera leghista.
“Secondo quanto documentato da La Pressa (qui l'articolo), molti sarebbero adulti che si spacciano per minorenni soli, inseriti in un business truffaldino organizzato, per accedere a percorsi di accoglienza e forme di protezione riservati a bambini e ragazzi; così almeno farebbe pensare il vademecum in arabo trovato nelle tasche di un sedicente minorenne tunisino, fermato a Modena senza documenti. Quanti, allora, realmente non hanno ancora 18 anni e quanti invece sono finti minori? La veridicità delle dichiarazioni autocertificate dovrebbe essere verificata in tempi brevi dagli organi competenti: eppure se in passato chi arrivava sul nostro territorio veniva sottoposto ad un test auxologico per capirne l’età, oggi li si prende in parola, fidandosi di ciò che dichiarano. Si deve distinguere chi ha davvero il diritto di ricevere protezione e assistenza da chi invece non ha i requisiti per restare.
La mancanza di controllo rischia di amplificare fenomeni preoccupanti quali degrado e insicurezza, come tristemente dimostrato dai fatti di cronaca ormai all’ordine del giorno: episodi di spaccio pressoché quotidiani, ma anche scippi e rapine - con protagonisti clandestini con precedenti, già destinatari di provvedimenti d’espulsione - finiti anche sulle tv nazionali: a gennaio erano giunte in zona stazione dei treni le telecamere di Striscia la Notizia, mentre pochi giorni fa ad interessarsi è stata la trasmissione Fuori dal Coro di Rete 4, per fare qualche esempio”.
Redazione Pressa
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