Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Il Green Pass per i lavoratori è una misura odiosa: per questo lascio la Lega'. La Lega di Modena perde un altro pezzo. Dopo il consigliere Antonio Baldini approdato a Fdi, anche Beatrice di Maio lascia il gruppo del Carroccio in Comune.
'Giovedì 14 settembre il Consiglio dei Ministri ha votato IL DL che estende l’obbligatorietà del cosiddetto Green Pass a tutti i luoghi di lavoro, sia nel settore pubblico che privato, studi professionali compresi. Il giorno prima il Senato aveva approvato la conversione in legge del Decreto precedente che ha istituito il Green Pass come strumento di controllo; in entrambi i casi la Lega ha votato a favore, senza ottenere nessuna modifica e avvallando, di fatto, l’istituzione di un obbligo vaccinale “mascherato”, senza una reale e doverosa assunzione di responsabilità da parte dello Stato, quanto agli effetti dei vaccini stessi.
Dal 15 ottobre i lavoratori che non si sono vaccinati dovranno fare un tampone antigenico ogni 48 ore, a loro spese, per poter accedere ai luoghi di lavoro ed evitare le sospensione senza stipendio, prevista dal Decreto stesso. Una misura odiosa, inaccettabile che colpisce lavoratori e cittadini che, legittimamente, non ritengono di vaccinarsi, in una situazione di incertezza dove il governo stesso non impone l’obbligo - afferma la De Maio -. Si tratta di lavoratori e cittadini che pagano le tasse, comprese quelle destinate alla Sanità e a cui vien chiesto di accollarsi un costo supplementare ingiustificato, la Lega aveva annunciato che si sarebbe battuta per la gratuità dei tamponi ma alla fine in questo governo decide uno solo e si chiama Mario Draghi.
La partecipazione del mio partito, la Lega, al governo Draghi, era stata per me fonte di delusione e di forti dubbi ma ora questo ennesimo provvedimento inaccettabile mi obbliga a mettere in discussione la mia permanenza nella Lega che era un partito di base popolare e di ispirazione sovranista quando sono entrata a farne parte, oggi ritengo che quella base e quella ispirazione siano venute meno e che il partito si sia allineato in toto alle tesi di Confindustria, come dimostrano lo sblocco dei licenziamenti e I provvedimenti relativi al Green Pass'.
'A malincuore, ho comunicato ai vertici locali che nei prossimi giorni formalizzerò la mia uscita dal partito e dal gruppo consiliare della Lega Modena, in cui ho lavorato dal giorno della mia elezione, nel maggio 2019, ringrazio i colleghi consiglieri per lo spirito di collaborazione con cui abbiamo lavorato ed i militanti della Lega che ci hanno supportato. Continuerò ad operare in Consiglio, per i cittadini modenesi e per coloro che mi hanno sostenuta fino ad oggi'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>