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Un Patto per Modena con i cittadini fondato su partecipazione, responsabilità, democrazia deliberativa, anche per dare una risposta non populista alle difficoltà della politica: per contrastare la crisi della democrazia “serve più democrazia”. È il Patto che ha rilanciato il sindaco Massimo Mezzetti presentando in Consiglio comunale, dopo aver illustrato la composizione della Giunta, il documento sugli Indirizzi generali di governo. Il dibattito e il voto sono in programma nella prossima seduta, probabilmente lunedì 8 luglio.
Mezzetti ha inserito il Patto, sottoscritto in campagna elettorale da tutte le forze della coalizione che lo ha sostenuto, in un ragionamento sull’autonomia comunale che è partito dalle parole di Giacomo Matteotti del 1924 (“palestra per l’educazione politica e civile dei cittadini”), contro lo scioglimento di 800 amministrazioni a opera del governo di Mussolini.
Mezzetti ha ripreso in undici punti i temi principali sviluppati dal Patto le cui proposte – ha precisato – 'sono concrete e realizzabili nel corso dei prossimi anni: abbiamo scelto fin da subito di non promettere la luna e ora non promettiamo l’impossibile, ma promettiamo che faremo tutto il possibile per realizzare quello che abbiamo promesso'.
L'attacco a Modena Civica
Il sindaco ha riservato anche una replica a Modena Civica che, non avendo ottenuto un assessorato, è uscita dalla maggioranza (e oggi è uscita anche dall'aula). Mezzetti si è dichiarato dispiaciuto se 'qualcuno, per la mancata disponibilità di un posto in giunta, in questi giorni abbia annunciato che si sottrarrà dalla responsabilità assunta al momento della sottoscrizione di questo Patto'. E ha ribadito che si votava per i consiglieri non per gli assessori, la cui scelta è una prerogativa esclusiva del sindaco: 'Un conto è auspicare, altro è pretendere'.
Il caso Prefetto
Mezzetti ha ribadito di aver voluto affidare la delega alla sicurezza ad Alessandra Camporota, non appena in congedo dall’incarico di prefetto, la quale 'per la sua storia, la sua competenza e la sua esperienza, rappresenta un’alta sintesi di questa idea di politica per le sicurezze integrata e coordinata sotto più aspetti'. Le deleghe spaziano, non a caso, da sicurezza a welfare, coesione sociale, integrazione e cittadinanza. 'Non cogliere – ha affermato Mezzetti - il valore e l’importanza della disponibilità, da indipendente quale ella è, della dottoressa Camporota a proseguire il suo impegno nella nostra città e per la nostra città, è indice di un approccio poco politico e molto ideologico e pregiudiziale, che poco a che fare con le dichiarazioni d’amore per Modena fatte in campagna elettorale'. E rispetto alle polemiche sulla presunta anomalia istituzionale, Mezzetti parla di malafede e strabismo politico ribadendo in aula che si dimentica il precedente proprio dell’attuale ministro dell’Interno: Piantedosi assunse il suo incarico nel Governo Meloni il 22 ottobre del 2022, addirittura ancora pienamente in forze come Prefetto di Roma.
Il nodo rifiuti
Dal punto di vista dei temi Mezzetti ha ribadito il cambio di passo sulla raccolta differenziata annunciando l'addio alla raccolta porta a porta coi sacchetti e l'introduzione dei cassonetti di nuova generazione.
'Assieme ad Hera costituiremo immediatamente dei gruppi tecnici di lavoro che, rione per rione, quartiere per quartiere, valutino la specificità di ciascuna situazione e indichino il modo migliore per condurre la raccolta differenziata. Laddove si sono registrate difficoltà nella raccolta per sacchetti in una prospettiva ravvicinata ritengo che dovremmo andare ad un superamento definitivo di questa metodica e all'introduzione di due metodi alternativi: i bidoncini carrellabili laddove vi siano le condizioni e gli spazi per ospitarli senza che questi costituiscano un problema di mobilità e di agibilità dei marciapiedi e dei condomini e - laddove questo non è possibile - cassonetti di nuova generazione che consentano la raccolta differenziata con tracciabilità, nelle vicinanze delle abitazioni e delle imprese. Aggiungo che dovremo aumentare le isole di cassonetti, anche questi di nuova generazione, dedicati alla diversificazione della raccolta differenziata. Modena ne ha già sperimentato qualcuna: dobbiamo moltiplicarne la presenza'.
L'addio a Gigetto
Sul trasporto pubblico Mezzetti ha poi messo la pietra tombale su Gigetto. 'Gigetto attraversa la nostra città creando disagi e non portando nessun beneficio ai cittadini modenesi. Dovremo investire e andare nella direzione di sostituire questo mezzo e questo sistema di trasporto con un sistema che vada a beneficio non soltanto di chi va e viene da Modena ma anche dei modenesi stessi, con una trasversale di sistema pubblico che consenta di servire realmente la città e permetta nei poli opposti di attraversamento di poter avere parcheggi intermodali. Fino ad oggi, nel dibattito in città, si è spesso ipotizzato come sostitutivo all’attuale Gigetto, un sistema fondato sui modelli di tram/treno quali quelli che già oggi vengono utilizzati in tanta parte d'Europa e che solo qui da noi parrebbero irrealizzabili. Sinceramente vorrei provare a volare un po’ più alto e a pensare ambiziosamente alla possibilità di applicare tecnologie più avanzate che si affacciano sulla scena della motoristica e del trasporto a impatto zero. Oggi il nostro territorio è protagonista nella ricerca e nello studio di prototipi che a breve saranno a disposizione e che coniugano l’elettrico all’idrogeno, con capacità di efficienza molto maggiori dell’elettrico. Avremmo la possibilità, anche grazie all’intuizione avuta da chi mi ha preceduto, di dare l’avvio alla creazione a Modena di un polo di produzione dell’idrogeno, di dare vita ad una filiera a chilometro zero che consenta di costruire una flotta di mezzi di trasporto pubblico e di car sharing a zero impatto ambientale'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>