Muzzarelli chiede retromarcia Ausl: 'Montagna rimanga nella rete 118 anche per presidi di Fanano e Pieve'
'Debbono avere medici/paramedici che possono intervenire nelle emergenze interne ed esterne alle strutture sanitarie, alle case riposo'
La Regione Emilia-Romagna da tempo considera la montagna un valore profondo, anche sotto l’aspetto umano, con cittadini operosi e con un territorio delicato ma straordinario. Sono convinto che la montagna sia già oggi ed in prospettiva potrà essere un riferimento ancora più importante, riconosciuta come entità particolare da valorizzare con formazione, lavoro anche con fiscalità particolare e con le politiche sanitarie, turistiche, sociali, scolastiche infrastrutturali potenziate. L’obiettivo è quello di garantire sostegni, servizi e investimenti per assicurare qualità della vita con le giuste sicurezze. In questo orizzonte la sanità e più in generale il tema della salute e della coesione saranno fondamentali, per questo l’Ausl sta preparando un progetto speciale “salute montagna” che dovrà migliorare i servizi necessari, con il potenziamento delle reti:
-Le reti tecnologiche necessarie per aumentare velocità delle comunicazioni anche in campo sanitario con telemedicina, teleconsulto, tecnologie connesse, per aumentare conoscenza e definire le azioni migliori per la vita. Rientra in questa ottica anche il progetto virtual hospital per rendere accessibile alla montagna l’intera rete degli specialisti provinciali.
-Le reti ospedaliere per assicurare la valorizzazione delle strutture sanitarie ospedaliere nell’area sud con Sassuolo-Vignola-Pavullo, così come a Modena e nell’area nord.
-Le reti territoriali socio sanitarie necessarie per aumentare interventi di prossimità e domiciliarità, con la rete case comunità - cau con la valorizzazione degli “mmg', i medici di medicina generale, per utilizzare al massimo professionalità e presenza fisica sui territori.
-La rete dell’emergenza urgenza: un qualificato e potenziato servizio dell’emergenza urgenza che assicuri presenze e competenze idonee in una rete di professionisti medici infermieri e volontari professionali; il servizio dell’elisoccorso con base a Pavullo e la rete per i punti di atterraggio dell’elicottero (con possibilità a Pavullo di migliorare ancora i tempi operativi);
-La rete 112 numero unico - 118 per aumentare la velocità degli interventi.
In questo quadro occorre fare un salto in avanti, superando tensioni e incomprensioni per migliorare i servizi per rilanciare nuovi e moderni servizi in un corretto rapporto tra costi e velocità di azione. La presenza di personale medico, paramedico e il ruolo nuovo dei medici di medicina generale dovranno contribuire a garantire meglio la sicurezza alle popolazioni.
Con questi orientamenti, di conseguenza si chiarisce perché la montagna tutta deve rimanere nella rete del sistema 118 anche per i presidi di Fanano e Pievepelago con coordinamento Pavullo. Debbono avere medici/paramedici che possono intervenire nelle emergenze interne ed esterne alle strutture sanitarie, alle case riposo del territorio e per esigenze urgenti sul territorio: penso a medici formati per le diverse esigenze della montagna, e sostenuti dalla rete del volontariato. Occorre uno sforzo da parte di tutti per trovare nuovi rapporti collaborativi con i servizi sanitari valorizzando ed ampliando proprio le possibilità operative anche dei medici sul territorio. E’ fondamentale garantire i servizi, potenziarli per assicurare ai residenti della montagna ed ai tanti turisti che la frequentano le sicurezze necessarie per godersi la vita sulle nostre bellissime montagne ,con una sanità pubblica universalistica che garantisca tutti i cittadini della nostra regione.
Gian Carlo Muzzarelli
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