'Apprendiamo dalla stampa che il neonato gruppo consigliare di maggioranza 'Modena Civica', capitanato dalla consigliera Katia Parisi, vorrebbe tenere aperti i nidi e “gli asili” comunali a gestione diretta e indiretta, come nel caso della Fondazione Cresci@mo, fino al 31 luglio per venire incontro alle famiglie.
E allora un paio di cose vanno spiegate a chi appartiene alla maggioranza consiliare e all’Amministrazione comunale'. Inizia così la nota inviata dalla segreteria provinciale della CGIL di Modena e firmata da Fabio De Santis (segretario Fp Cgil Modena) e Claudio Riso (segretario Flc Cgil Modena). Una nota che è un attacco diretto, politico, alla consigliera Katia Parisi alla guida del neo gruppo consigliare di maggioranza sancito dal cambio del precedente nome 'Modena Solidale' e alla prima proposta lanciata dal gruppo stesso, supportato dall'omonima associazione, relativa al prolungamento a tariffa ordinaria, dei nidi e degli asili comunali fino al 31 Luglio.
Dopo avere contestato l'uso del termine 'asili', antiquato ed in disuso dall'introduzione delle 'scuole d'infanzia', i responsabili scuola della CGIL salgono in cattedra ed evidenziano al consigliere e indirettamente alla maggioranza consigliare e all'amministrazione (alla quale giungerà presto la proposta del gruppo Modena Civica), la differenza tra ciò che è e si fa prima del 30 giugno, termine dell'anno scolastico, e ciò che viene dopo: 'Tutto quello che viene dopo questa data non è scuola. Può essere un centro estivo, può essere un centro giochi, può essere qualunque cosa, ma non è sicuramente scuola. La scuola è quella che termina il 30 giugno, e il calendario è concepito per tenere conto dei ritmi fisiologici dei bambini. Gli attuali calendari scolastici, definiti dalla legge regionale e dai contratti nazionali, nascono per tutelare al meglio questa attività diretta ai bambini, che è distinta dall’attività propria dei centri estivi.
Allora, capiamoci: che cosa propone, di concreto, il gruppo consiliare? Un servizio per le famiglie o badantato puro?' - chiede il sindacato
'Perché se quello che si propone è il prolungamento delle attività didattiche ed educative - affermano De Santis e Riso - allora la proposta non può che preoccuparci, in quanto si sta scherzando con il fuoco, mettendo a rischio l’alto profilo degli attuali servizi, sia nei termini del riconoscimento delle professionalità, sia nell’impegno che si dedica a dei bambini compresi in una fascia anagrafica da 0 a 6 anni, non rispettando i tempi pedagogici.
Se invece parliamo dei centri estivi, allora bisogna parlare di quali investimenti; di quale personale specifico per questa attività, perché se fai qualcosa che non è e non può essere scuola, devi farla con personale diverso da quello che fa la scuola (che non è esattamente una questione di lana caprina…); di quali spazi attrezzati per l’attività di centro estivo.
Tra l’altro, non nascondiamo neppure il fatto che non ci sentiamo per nulla tranquilli nel sapere che questa proposta viene avanzata da chi proprio pochi giorni fa ha sostenuto in consiglio comunale, in occasione del dibattito sulla vertenza Villa Margherita, che l’Amministrazione comunale dovrebbe disinteressarsi delle condizioni dei lavoratori e che se anche si applicano contratti pirata, in fin dei conti va bene lo stesso.
Se la consigliera Parisi e tutta Modena Civica – gruppo costitutivo della maggioranza del Consiglio comunale, presente anche con un componente in Giunta - pensano che questo sia il modello, sappiano che a Modena – da sempre - il lavoro ha tutta un’altra storia, che è fatta di dignità del lavoro e dei lavoratori, di rispetto delle regole e di applicazione degli accordi e dei contratti'
E qui l'attacco della CGIL alla proposta di Modena Civica si traduce in un quesito rivolto direttamente all'amministrazione: 'Ci piacerebbe capire, a questo proposito, se la proposta di Modena Civica è una proposta isolata e quindi destinata ad essere derubricata a spot post elettorale o se invece trova condivisione e sostegno nella maggioranza che amministra la nostra città'
La conclusione di De Santis e Riso è invece una provocazione: 'Nell'impazzimento generale di schemi e modelli economici e sociali, dove tutto è liberalizzato e tutto funziona H24, perchè aprire solo fino al 31 luglio? Apriamo anche agosto, apriamo anche a Pasqua e Natale. Apriamo anche alla notte, alla domenica e nei festivi.
Facile no?
Sicuramente molto più facile che non occuparsi, seriamente, di tempi di vita e tempi di lavoro, provando a condizionare le scelte dell'economia locale, programmando aperture di certe attività, riportando (o quantomeno provando a farlo) il primato del lavoratore sul lavoro, delle persone sugli interessi economici.
Cosa alla quale, evidentemente, certi politici e certi amministratori hanno rinunciato a fare.
Tanto gli spot sui bisogni poi vengono facili facili, no...?'
Fabio De Santis segretario Fp Cgil Modena
Claudio Riso segretario Flc Cgil Modena