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'È stato emblematico il Consiglio Comunale che si è svolto nella bella cornice del San Carlo. Si è visto con chiarezza il sindaco imporre con prepotenza alla città ed alla sua stessa maggioranza un patinato e distruttivo progetto “MODENA ZERO SEI COSTRUIRE FUTURO”. Così come è apparsa con evidenza una parte della città, poco rappresentata in Consiglio ma molto presente nella cittadinanza, che difende un grande patrimonio di diritto all’educazione di qualità, costruito in tanti anni di lavoro cura e cultura dell’infanzia. Un patrimonio di competenze pedagogiche, esperienze, passioni e valori di socialità. Oggi si confrontano due concezioni di Modena che che vanno in direzioni opposte'. Così in una nota Modena Volta Pagina.
'Da una parte la Modena che guarda soprattutto ai brand, alle cosiddette eccellenze economiche – anche quando basate sullo sfruttamento! - ai grandi eventi, ai gesti eclatanti.
È questa la Modena privilegiata dal sindaco, che approfitta dell’attuale scarsa reattività della città per privatizzare passo a passo tutti i servizi alla persona, rendendo più precari e indifesi i diritti delle fasce più fragili, sfruttando gli operatori invece di incentivarne il riconoscimento economico e professionale.
Dall'altra parte c’è la nostra Modena, quella del municipalismo, della difesa delle competenze interne del Comune, che ricorda il patrimonio ceduto ai privati (Amcm, Amiu, Farmacie, Galleria Civica ...), la Modena che si schiera accanto a chi lavora per garantire la stabilità ed un salario dignitoso.
È la Modena che non si arrende, combatte, si confronta per trovare soluzionI diverse ai problemi.
In sintesi il confronto è fra una concezione di città delle imprese amiche, del vendere e spremere, contro una città dell’equità, del socializzare, del coltivare il patrimonio di tutti.
Per rivendicare quest’ultima visione Modena Volta Pagina ha deciso di non restare a casa ad ascoltare lo streaming del Consiglio Comunale che esternalizzava i nidi ed è scesa in piazza con le insegnanti, con chi pensa non ci sia bisogno di privatizzare, ma di più 'pubblico' - continua Modena Volta Pagina -. Ci piace la Modena che discute pubblicamente, sfida il potere e, quando dissente, scende in piazza anche se, come in questo caso, il Consiglio Comunale le chiude la porta in faccia, in barba alle leggi. La Modena che ci piace è quella non si ferma e continuerà a smascherare le politiche neo-liberiste di un sindaco che si definisce “Amministratore Delegato”, che si atteggia ad argine dei “barbari” della destra, ma ne attua le politiche. Per questa Modena siamo pronti a collaborare con chi è contrario alle privatizzazioni selvagge e vuole difendere il patrimonio di socialità che la nostra comunità ha fino a ieri costruito'.