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No alla moschea, Bignami a Sassuolo: 'Giustamente i cittadini sono preoccupati'

No alla moschea, Bignami a Sassuolo: 'Giustamente i cittadini sono preoccupati'

'Si realizzerà una struttura apparentemente religiosa fuori da un controllo delle normative edilizie che consentirà il raduno di centinaia di persone'


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Questa mattina il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Galeazzo Bignami ha fatto visita al banchetto promosso da Fdi in piazza Garibaldi a Sassuolo per dire no alla moschea. La raccolta firme ha lo scopo di fermare il cambio di destinazione d’uso dell’immobile di via Decorati al Valore e il conseguente trasferimento della moschea da via Cavour al centro direzionale “I Quadrati”.
Insieme a Bignami il senatore di Fratelli d’Italia Michele Barcaiuolo e la deputata di Fratelli d’Italia Daniela Dondi. 'La popolazione sta giustamente manifestando preoccupazione per un intervento che non è urbanistico, ma di vera propaganda - ha detto Bignami -. Si realizzerà una struttura apparentemente religiosa fuori da un controllo delle normative edilizie che consentirà il raduno di centinaia di persone che legittimamente professano la loro fede, ma con il rischio di propaganda a scopi religiosi'.

La replica Pd

'Oggi il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, è arrivato a Sassuolo per una passerella politica costruita solo per alimentare il circo mediatico e la propaganda di partito contro un diritto di culto. Ma è questa la loro priorità, mentre il nostro territorio è travolto da una crisi industriale preoccupante? - afferma il Pd di Sassuolo -.
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Da capogruppo del principale partito di Governo, Bignami avrebbe la responsabilità di portare risposte concrete, non slogan, a un distretto che produce ricchezza, occupazione e innovazione per tutto il Paese. Invece, anche questa volta, Fratelli d’Italia sceglie la piazza al posto delle politiche, e le telecamere al posto dei tavoli di confronto con imprese e lavoratori. Il distretto ceramico è sotto pressione come mai prima d’ora. Le aziende locali pagano il 64% in più per l’energia elettrica rispetto alle concorrenti spagnole e il 44% in più rispetto a quelle francesi, mentre il gas costa il 12% in più. Sul fronte internazionale, i dazi americani introdotti da Donald Trump — amico e punto di riferimento politico di Giorgia Meloni — rischiano di salire fino a 3,70 euro al metro quadro, con oltre 50 milioni di euro di ricavi a rischio e possibili ripercussioni sull’occupazione. A tutto questo si aggiunge la concorrenza indiana, che produce ed esporta a prezzi stracciati, fuori da ogni standard ambientale e salariale europeo, e la tassazione ETS, che nel 2024 ha già comportato un calo del 20% negli investimenti industriali. Eppure, il Governo Meloni e il ministro del Made in Italy Urso, anch’egli di FDI, non hanno mosso un dito.
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Forse è per questo che il Governo tace?'
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