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Nuove norme rifiuti 1238: database Orso e 'differenziata' segreta

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Sistema informativo regionale: nella compilazione delle banche dati su gestione dei rifiuti per la Regione Emilia Romagna la trasparenza è una chimera


Nuove norme rifiuti 1238: database Orso e 'differenziata' segreta
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Il sistema dei rifiuti nella Regione Emilia Romagna. Partiamo da un numero: progr.num 1238/2016

GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA  - Questo giorno lunedì 01  del mese di  agosto dell' anno 2016 si è riunita nella residenza di via Aldo Moro, 52 Bologna per deliberare: “Il sistema informativo regionale: contenuti, frequenze e modalità di compilazione delle banche dati relative alla gestione dei rifiuti urbani e speciali della regione Emilia-Romagna”.

La data insolita, il primo agosto, la tempistica insolita, dopo il Piano Regionale dei Rifiuti, partorito a giugno 2016, un solo mese prima, senza entrare nel merito della delibera.

Partendo da questo documento pubblichiamo una articolata analisi di Roberto Monfredini, medico e consigliere M5S di Castelvetro.

La storia ha inizio quando la Regione Emilia Romagna decide di chiedere alla Regione Lombardia se può utilizzare per la gesione dei rifiuti il database O.R.so che la stessa ha creato insieme alla Regione Veneto .

Il database le viene concesso nel 2009 e in seguito a questa cessione  redige  le norme per la sua applicazione, il testo 2317/2009, con i suoi allegati, e da allora lo utilizza con le regole che in esso si è data. Ma il database è blindato ed accessibile  solo per gli addetti ai lavori,  con password secretate e dialogo interistituzionale: incomprensibile come scelta, intendendo per  trasparenza il report annuale  di ARPA , che altro non è che  l’elaborazione dati Orso. La statistica, come tutti sanno, soprattutto i politici, non è trasparenza.

Poi, forse per gli accessi atti,  forse per qualche articolo di giornale , o forse per il semplice fato, il 1 agosto 2016, la Giunta si riunisce ed elabora questo testo, 1238 .

Ricordo che tutto il testo legislativo sui rifiuti, la parte IV della 152/06 ha come cardine la tutela dell’ambiente e della salute, e nasce in virtù di questo e ha quattro obiettivi di cui il primo è la trasparenza, seguiti da economicità, efficienza, efficacia, ripresi poi dall’accordo ANCI CONAI.

Da quando abbiamo iniziato a fare accesso atti in merito ,il primo ostacolo è stato la  completa impreparazione del personale comunale , da questo si comprende benissimo la decisione delle amministrazioni di delegare con un alternarsi di risposte:  da non so cosa è Orso, a adesso chiedo a Hera, adesso chiedo a ATERSIR,  non compilo io, mi chiede cose che non posso sapere, è questo foglio di Excell,  io non ho mai compilato, aveva il delegato la delga, prima era possibile non delegare...

Nella prima pagina del database figurava fino al primo  agosto il nome del compilatore come caposettore comunale, ma che di fatto non compilava in quanto la password secretata era anche ceduta al delegato dalla Regione, in pratica si verifica che una Azienda privata, il delegato inserisce  i dati nel database di ogni Comune, e alla fine della prima parte del DB si materializzano poi le voci di costo per i servizi con il dettaglio delle voci ed il computo totale,  che verrà poi successivamente utilizzato per redigere il PEF, piano economico finanziario, che dovrà poi essere approvato e votato  annualmente in ogni Consiglio Comunale.

Bene.

La Regione ER con questo DGR  1238 mette mano alla legislazione e per prima cosa annulla la 2317/2009,  la sostituisce con la 1238, lasciando un articolo base insignificante e mette mano al ruolo del compilatore creando di fatto la figura del  referente quindi il caposettore comunale, affiancato dal compilatore, in pratica il delegato (HERA IREN GEOVEST AIMAG), quindi diversifica i due ruoli, cosa che prima non avveniva, poi inserisce l’obbligo della delega formale, quando prima questa delega formale era scritta solo nell’accordo ANCI CONAI, previa nullità degli atti  (mai avvenuto, ma appare evidente che un rapporto tra ente pubblico e società privata, non può avvenire senza una delega formale come è stata in gran parte fino al 1 Agosto 2016).

Leggendo queste modifiche si potrebbe pensare ad una presa di posizione chiara e netta , si cambia strada , ma è solo un fuoco di paglia, anzi.

Viene si responsabilizzato il Comune in quanto diventa ora  il responsabile della veridicità dei dati inseriti e per questo la Regione ora corre a realizzare i corsi per i capisettore al fine di formarli quel pochino necessario  per non   fare brutte figure, in quanto  con questa modifica il caposettore comunale è tenuto a rispondere  come referente ad una qualsiasi domanda posta al Comune in merito da un consigliere o da un cittadino, cosa impossibile prima, in quanto la risposta era sempre la stessa, chiedo ad ATERSIR.

Ma il fuoco di paglia si manifesta quando invece di decidere di  compilare le 35 pagine vuote del DB Orso relative al ristorno anci conai, che sono le voci che maggiormente interessano i cittadini e testimoniano la buona raccolta differenziata nel Comune, il ristorno cumulativo, in pratica il dialogo con il cittadino, al fine di fare leva sullo stesso con i dati di raccolta, decide di soprassedere e passare oltre, blindando ancora maggiormente il DB, mettendo le voci di costo, che fino ad ora abbiamo trovato alla fine della prima parte del DB, e che sono state utilizzate per realizzare il PEF, dentro la norma 754 del 2012  una norma di 5 anni fa,  e quindi eliminandole di fatto dalla visione,  anche di un consigliere in quanto F, cioè facoltative invece che  O obbligatorie come era prima del DGR 1238.

 In poche parole sparisce il 2317 sostituito con l’1238, vengono normalizzati  legalmente i rapporti tra gli attori in seguito alla grave carenza precedente, compilatore, referente e delega, in quanto le norme di convivenza sono stabilite al di là del settore rifiuti, ma si decide di blindare i dati relativi ai costi e non si tocca minimamente la seconda parte del DB , quella dei ristorni.

Il messaggio che lancia la Regione appare chiar , inequivocabile , in  una Regione che ci vede all’ultimo posto in Italia come  quantità di rifiuti /ab ,657 kg/ab dato ARPA , fonte ISPRA , che ha solo quattro comuni ricicloni, ultimo posto in Italia, fonte Legambiente , la credibilità in primis dovrebbe passare dalla trasparenza, ma non accade.

In un settore che ha commissioni parlamentari  ad hoc sulle ecomafie, che spesso vede le autorità giudiziarie lavorare a tempo pieno ( senza nessun riferimento), che l’Europa ci impone dal 2006 la trasparenza come cardine, ci si chiede per quale motivo la Regione ER blinda il settore dei rifiuti. In una Regione che non ha raggiunto gli obiettivi dell’art 205, minimi RD al 65% al 2012, che non applica l’art 219 bis , vuoto a rendere, in tutta Europa (fino ad oggi, vedremo ora con la recente risoluzione del M5s) presente da  anni, ma che ha 8 inceneritori funzionanti e che vede  spesso gli stessi gestori occuparsi sia della raccolta che  dello smaltimento.

La Regione  alza un muro  in un settore nel quale dovrebbe rispondere invece ai cittadini della situazione fallimentare eliminando qualsiasi difesa, e abbassando qualsiasi ostacolo alla comprensione .

Ma viene da chiedersi perché  di tutto questo,  visto che ha messo le voci dei costi facoltative nel DB Orso , che non ha obbligato i gestori a compilare le 35 pagine del ristorno Conai, che ha deciso di spostare tali costi  in un testo legislativo del 2012 , senza che vi si possa per ora intravedere la trasparenza , che ha visto  di portare un PEF nei Comuni fatto di due paginette di excel due giorni prima per essere votati dai consigli comunali con la nuova tariffa TaRi  a fine marzo  (vedi ricorsi TAR dei vari Comuni, Unione Terre di Castelli..).

E’ certo che blindare un settore che da oltre 10 anni ci ha portato ad essere gli ultimi in Italia, 665 kg /ab , vuol dire aver violato l’art 179, primo art della 152/06 , e appare quasi infantile , in quanto la strada della conoscenza non si può arrestare con alcuni articoli casarecci.

Se la Regione  avesse voluto  invece dimostrare di cambiare strada avrebbe potuto: 

  • realizzare un DB ORSO parallelo , accessibile a tutti da casa,  differito di un mese a quello operativo secretato, nel rispetto dei dettati legislativi della 152/06
  • mettere tutte le voci RistornoCONAI obbligatorie nel DB con le singole materie , i quantitativi , i prezzi strappati sul mercato , il tasso vero di riciclaggio , le ton di materia recuperata a prodotto , il costo energetico per il recupero, la CO2 risparmiata, le aziende di recupero e la distanza , il contributo incassato dal mercato libero e da quello dei consorzi, i prezzi strappati sul mercato e stornati ai Comuni...
  • mettere i costi relativi ai servizi come voce obbligatoria, in modo che sul  PEF  sia presentato un elenco dei costi mensili che il  singolo Comune sostiene al fine di valutare la Economicità e la Efficienza del Sistema, migliorando il sistema e valutandone le criticità e mettendo in luce le inefficienze del sistema rifiuti,  per agire a monte sull’art 179 , la prevenzione dei rifiuti, articolo che riguarda le priorità.
  • Per una Regione che ha fallito gli obiettivi in materia di Rifiuti, la trasparenza diventa l’unico sistema per darsi una credibilità in materia , la blindatura del Sistema rifiuti invece affossa definitivamente qualsiasi barlume di  speranza e opacizza anche le buone volontà..

Calcolando che il costo medio per un Comune in materia di rifiuti si aggira con la TARI sui 150-180 euro per abitante e calcolando che Modena e Provincia ha una popolazione di 711000 ab, si fa presto a fare il calcolo della movimentazione economica che ruota ogni anno attorno a questo sistema di tariffe, e diventa di difficile comprensione la blindatura di un sistema rifiuti che è diventato per paradosso uno dei meno efficienti in assoluto in  Italia , se non vogliamo  mettere come Efficienza la presenza degli inceneritori funzionanti,( vedi Renzi e gli impianti strategici) e da non dimenticare che stiamo parlando di RIFIUTI , e non di ricerca di neutrini,  di bosoni, o di acceleratori di particelle.

E’ certo che dopo la scoperta del 1238  nulla sarà più come prima, la Regione aveva una grande possibilità prima del 1 Agosto, ma non ha saputo sfruttarla forse perché erano in pochi a quella DGR del 1 agosto con 40 gradi all’ombra in Regione.

Roberto Monfredini 

 

 

 

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Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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