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'Un incontro per verificare il quadro dei trasporti e della mobilità nel quadrante sud-ovest di Modena e conoscere quali sono gli aggiornamenti sulla realizzazione della bretella autostradale Campogalliano – Sassuolo'.
È la richiesta avanzata dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli all’indomani dell’apertura dello scalo merci di Marzaglia-Cittanova.
Una seconda richiesta, in particolare, dopo quella già avanzata da Muzzarelli a giugno, e ripetuta ora alla luce dell'apertura, nei giorni scorsi, dello scalo merci di Marzaglia-Cittanova. Una apertura avvenuta con 15 anni di ritardo a quella prevista nel 2005. Anno nel quale Muzzarelli era già impegnato nella seconda campagna elettorale per le elezioni regionali, e nel suo programma elettorale contemplava sia l'apertura dello scalo Merci, e annunciava la realizzazione della Bretella. Anno in cui l'attuale MInistro Toninelli aveva 19 anni e il Movimento 5 stelle non esisteva.
Anni nei quali Muzzarelli ha continuato a governare, prima in regione, come consigliere ed Assessore con una delega forte come quella alle attività produttive, e poi come sindaco, dal 2014. Anni in cui Toninelli non compariva nelle carte della politica; anni in cui sia la Bretella sia lo scalo di Marzaglia rimasero la prima chiusa nei cassetti e la seconda chiusa come una cattedrale nel deserto.
Anni di colpevole immobilismo politico che hanno lasciato ingessato (nel caso dello scalo merci), non solo un opera strategica nella logistica delle merci, ma anche un pezzo altrettanto strategico di quella che doveva essere (e non è stata), rigenerazione e trasformazione urbana dell'area della stazione dei treni di Modena che nell'area del vecchio scalo avrebbe avrebbe dovuto ospitare, a seguito dell'apertura dell'area di Marzaglia e del trasferimento dello scalo, la nuova sede della stazione delle autocorriere.
Progetti che in 15 anni non hanno registrato nemmeno un piccolo passo avanti. Che invece è stato fatto, piaccia o meno, dall'attuale governo in carica. Oggi, paradossalmente, il giovane Toninelli ha aperto un opera che Muzzarelli annunciava già negli '90, da Vicepresidente della provincia, e poi, nel suo ruolo regionale, poteva contribuire ad aprire nel 2005 insieme a tutte le opportunità in termini di trasformazione urbana, che questo avrebbe potuto generare. E' un dato di fatto, al netto delle spiegazioni di merito.
Fatto sta che oggi, anziché essere il ministro a scrivere al sindaco di Modena per ricordargli magari di attuare quegli impegni assunti all'inizio dell'anno 2000 sul fronte della trasformazione urbana e relativi al riassetto dell'area dello scalo merci nella stazione dei treni (che prevedeva anche il sottopasso rifinanziato ora grazie al piano periferie ma ancora sulla carta), alla luce dell'apertura dello scalo merci di Marzaglia, è Muzzarelli che scrive a Toninelli per sollecitare un opera (la Bretella), attesa da più di venti anni di governo PD di cui lui, a livello locale, ha sempre avuto ruoli esecutivi. Siamo al limite se non nel pieno del paradosso politico. Anche se in campagna elettorale, anche questo rischia di essere 'normalità'.
Ma Muzzarelli tira dritto: 'L’apertura dello scalo merci di Marzaglia – Cittanova, spiega scrivendo al ministro - rende la questione Bretella ancora più 'urgente''. Urgente, dopo 20 anni, appunto.
Lo scalo merci, infatti - scrive Muzzarelli - rappresenta “una spinta” all'economia di un territorio che “sta crescendo con lo sviluppo di potenzialità nei settori innovativi e sostenibili, dall'agroalimentare all'automotive, dal Biomedicale alla Ceramica e Moda, con una soluzione logistica strategica per l'intero territorio provinciale e l’economia regionale”. Tutto ciò che doveva essere e che negli ultimi 15 anni non è stato.
Oltre al tema scalo merci il sindaco Muzzarelli ha chiesto al ministro Toninelli anche un aggiornamento “in merito ai fondi per la sicurezza infrastrutturale da riservare agli enti locali annunciati nello scorso mese di settembre, a seguito dei tragici eventi sul ponte Morandi a Genova e dei conseguenti adempimenti di verifica richiesti da Prefetture e Ministero pienamente rispettati dal nostro Comune”.
Gi.Ga.