Pd Bologna, tessere sotto costo, dossier al nazionale

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Il 'dossier Bologna', ovvero lo scambio di accuse, attacchi e ricorsi sul tesseramento in vista del congresso provinciale (le cui votazioni dovrebbero cominciare giovedì) è all'attenzione della segreteria nazionale del Partito democratico, che sta approfondendo la questione.
Una grana della quale si sarebbe fatto volentieri a meno, in un periodo nel quale, fra legge elettorale e dialogo sulle alleanze, le fibrillazioni non mancano. Ma la tenuta di una federazione come quella di Bologna non può essere derubricata a semplice questione locale.

E' probabile che nei prossimi giorni, dai vertici nazionali del partito, arrivi un intervento per cercare di risolvere una questione che sta diventando sempre più ingarbugliata.
A sfidare il segretario uscente, Francesco Critelli, orlandiano di stretta osservanza e ai ferri cortissimi con il sindaco Virginio Merola, c'è l'ex assessore Luca Rizzo Nervo, e Piergiorgio Licciardello, secondo schieramenti non sovrapponibili al livello nazionale.

Il cuore del ricorso era evidente il 'tesseragate' denunciato dal sindaco Virginio Merola e da altri esponenti della mozione Rizzo Nervo. Ma la commissione respinge in primis le accuse sulle tessere sottocosto. 'Il numero delle tessere sottocosto, pur ampio, non e' in crescita in questo anno congressuale locale, che potrebbe invece essere occasione di maggior rischio circa l'intervento di interessi non politici ma personali verso uno o piu' candidati, anzi appare in significativo calo', scrive la commissione.