Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Penso di essere attualmente la persona in Consiglio Comunale con maggiore esperienza diretta nell’incontro con donne alle prese con una gravidanza difficile. Da oltre 20 anni ho avuto modo di conoscerne centinaia, ascoltando le loro paure, angosce, le pressioni e i giudizi subiti, nonché la mancanza di empatia che spesso si trovano ad affrontare. In molte occasioni ho chiesto loro: “Tu cosa vorresti fare?”, e spesso la risposta era: “Io vorrei continuare questa gravidanza.” Anche chi, alla fine, ha deciso di abortire, spesso partiva da un desiderio di proseguire. Per questo, ritengo profondamente sbagliato opporsi alle preghiere pubbliche davanti agli ospedali in nome delle donne, ignorando le loro esperienze e i loro bisogni reali'. Così il consigliere Andrea Mazzi interviene per criticare le parole del sindaco Massimo Mezzetti in Consiglio comunale.
'Ieri, in Consiglio Comunale, ho portato la testimonianza di Daria, una donna che ha vissuto l’esperienza dell’aborto. A nome suo e di tante altre, ha sottolineato come il problema non siano le preghiere, ma piuttosto la mancanza di vicinanza e di aiuti concreti. Eppure, il dibattito si è trasformato in uno scontro ideologico, nel quale queste voci sono state ignorate. Al loro posto, è stata proposta una visione stereotipata della donna che desidera abortire senza interferenze, come se questa scelta fosse priva di profondità o sofferenza. Una maggioranza che non ha a cuore i bambini e le donne che la sconfitta dell’aborto la conoscono bene. Con dispiacere, ho preso atto che per il sindaco e per la maggioranza il problema principale sembri essere chi prega, e non i 595 aborti che si verificano ogni anno nell’ospedale di Modena — una media di 50 al mese, 12 alla settimana. Secondo questa visione, la vera violenza non risiede negli aborti stessi, ma nelle preghiere. La numerosa partecipazione del pubblico al dibattito, composto quasi interamente da persone che sostenevano le preghiere per la vita, è un segno di un cambiamento in atto a Modena. C’è una crescente attenzione verso questi temi, e il confronto in Consiglio non ha fatto altro che alimentarla ulteriormente. Infine, sono soddisfatto che il sindaco abbia riconosciuto, seppur con dispiacere, di non avere il potere di fermare queste preghiere. Questo è un dato di fatto che, spero, spinga verso un dibattito più aperto e orientato a soluzioni reali per le donne e i bambini' - chiude Mazzi.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>