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'Polizia locale, dal consigliere Pd Alberto Bignardi denigrazione inaccettabile'

'Polizia locale, dal consigliere Pd Alberto Bignardi denigrazione inaccettabile'

Sulpl: 'L'agente di Polizia Locale non è un ausiliario o un aiutante, ma riveste la qualifica di Agente di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza'


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'La Polizia Locale di Modena, è un Corpo professionale la cui missione è intrinsecamente legata alla sicurezza, al controllo del territorio e alla civile convivenza, è stata recentemente oggetto di una denigrazione inaccettabile, proveniente, paradossalmente, da un rappresentante di quell'Istituzione che dovrebbe garantire il suo operato e tutelarne l'onore: il Consigliere comunale Alberto Bignardi. Le dichiarazioni del Consigliere Bignardi, che avrebbero etichettato la Polizia Locale come una 'Polizia di serie B' attraverso il deprecabile parallelismo tra infermieri e medici, rappresentano un oltraggio di duplice natura. In primo luogo, sminuiscono gravemente il ruolo e la professionalità degli operatori di Polizia Locale, minandone l'autorità e il rispetto nell'esercizio delle loro funzioni quotidiane. In secondo luogo, denigrano implicitamente il ruolo degli infermieri, categoria fondamentale del Servizio Pubblico, anch'essi professionisti di prima linea'. Così in una nota Davide Minichiello della segretaria del Sulpl.
 

'La gravità di queste parole non può essere sottovalutata. Un attacco così diretto, sferrato all'interno del dibattito politico cittadino, non solo lede l'immagine degli agenti che operano giorno e notte per la sicurezza di Modena, ma alimenta anche il pregiudizio che lo Stato italiano sia strutturato su caste operative di 'Serie A' e 'Serie B'. Questa Organizzazione Sindacale respinge con forza tale narrazione ed, intende replicare all'attacco politico.
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La classe dirigente che da decenni perpetua uno status di disparità contrattuale e previdenziale, mascherando le proprie inadempienze legislative con la denigrazione professionale. La risposta del Sulpl non sarà difensiva, ma proattiva, basata su dati e riferimenti normativi incontrovertibili - continua la nota -. L'affermazione denigratoria, sebbene non integralmente riportata nelle fonti pubbliche, si inserisce in un clima politico teso, caratterizzato da dibattiti frequenti su temi cruciali per la sicurezza urbana. Il contesto include discussioni relative alla sicurezza stradale, come l'uso di strumenti di autotutela, degli autovelox nell'area cittadina di Modena, o i servizi di presidio davanti agli istituti scolastici, argomenti regolarmente trattati in Consiglio Comunale, documenti ufficiali del Comune di Modena attestanti diversi dati che l'Amministrazione utilizza per giustificare le proprie politiche di sicurezza. Questo dato operativo rivela una profonda e inaccettabile ipocrisia amministrativa. L'Amministrazione Comunale di Modena, di cui Bignardi è espressione della maggioranza, esige e sfrutta dati operativi e risultati di pronto intervento che richiedono professionalità, dedizione e capacità di gestione del rischio di 'serie A' (indagini su gravi incidenti, controllo della criminalità, supporto in emergenza)'.
 

'Se la Polizia Locale fosse effettivamente una forza di 'Serie B,' i suoi rapporti statistici, gli accertamenti amministrativi e i verbali di Polizia Giudiziaria non avrebbero la credibilità politica e la forza legale necessarie per sostenere le deliberazioni e le politiche del Comune.
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La critica di Bignardi non è, in sostanza, una critica agli operatori, ma una drammatica auto-critica del sistema politico che pretende performance di eccellenza, ma insiste nel mantenere i professionisti in un regime contrattuale, previdenziale e funzionale palesemente deficitario. Il Sulpl evidenzia che l'inequità non è una misura della competenza, ma il risultato della negligenza politica che perdura da decenni. L'analogia proposta dal consigliere Bignardi, che equipara la Polizia di Stato o le altre Forze dell'Ordine al 'Medico' e la Polizia Locale all''Infermiere,' è una strategia retorica intesa a imporre una gerarchia rigida e inesistente nel moderno panorama del servizio pubblico - continua Minichiello -. Questo paragone implica che il 'Medico' (le Forze di Polizia Statali) goda di piena autonomia, responsabilità superiore e competenza decisionale, mentre l''Infermiere' (la Polizia Locale) sia relegato al ruolo di mero esecutore di compiti minori o di supporto. Tale retorica è strumentale e pericolosa.
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Essa ignora che sia la figura dell'infermiere professionale (che in Italia è un laureato con autonomia decisionale nel proprio ambito, come dimostrato dalla ferma reazione del Nursind ad attacchi analoghi riguardanti la direzione delle RSA ), sia l'operatore di Polizia Locale sono professionisti con formazione specifica e responsabilità piena. L'agente di Polizia Locale non è un 'ausiliario' o un 'aiutante,' ma riveste la qualifica di Agente di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza. L'intento ultimo di questa retorica è negare l'autonomia e l'autorità decisionale dell'agente, giustificando implicitamente la mancata estensione delle tutele e dello status del Comparto Sicurezza'.
 

'Il tentativo di bollare la Polizia Locale come 'Serie B' crolla di fronte alla realtà operativa e normativa, il nostro è un Corpo multifunzionale che esercita tre ruoli chiave definiti dalla legge: Polizia Amministrativa Locale, Polizia Stradale e, in modo cruciale, Polizia Giudiziaria Gli agenti di Modena indagano su reati complessi, effettuano sequestri e accertamenti essenziali, come evidenziato anche dal coinvolgimento in diversi sinistri gravi lungo l'intero reticolo di strade dell'area cittadina. La limitazione di competenza non è una limitazione professionale, ma una limitazione territoriale e funzionale imposta dalla Legge Quadro (L. 65/86), che stabilisce che le funzioni sono esercitate nell'ambito territoriale di competenza. Tuttavia, nell'atto pratico, un Agente di Polizia Locale a Modena che interviene su un reato flagrante o su un grave incidente ha le medesime responsabilità di indagine e accertamento di un agente di Polizia di Stato. Affermare che, a fronte di queste responsabilità, la Polizia Locale sia di 'Serie B' significa ignorare deliberatamente la realtà del servizio prestato. La presunta inferiorità è, quindi, un costrutto politico-burocratico, non operativo. L'attuale ordinamento della Polizia Locale in Italia è cristallizzato dalla Legge 65/86, una normativa che, sebbene abbia riconosciuto le funzioni di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza è ormai obsoleta e non rispecchia l'evoluzione operativa dei Corpi. L'anomalia principale risiede nel fatto che le limitazioni operative sono restrizioni imposte dall'alto, cioè dalla classe politica che si rifiuta di varare una Riforma organica. Questa situazione crea una doppia contraddizione che il consigliere Bignardi ignora. Da un lato, la politica locale e nazionale pretende che la Polizia Locale garantisca funzioni vitali di sicurezza, spesso affiancando le Forze Statali, dall'altro lato, la stessa politica mantiene il personale inquadrato nel Comparto Funzioni Locali, un comparto che non riconosce le specificità, il rischio e le tutele di un Corpo di Polizia'.
 

'Il Sulpl ribadisce che la Riforma è l'unico strumento per eliminare questa anomalia istituzionale che tratta i professionisti come Funzionari Amministrativi, pur esponendoli a rischi di Polizia.
La Polizia Locale è forzatamente inserita nel contratto delle Funzioni Locali, accanto a bibliotecari, tecnici comunali e amministrativi, ignorando il fatto che gli operatori di PL svolgono attività di pronto intervento e ordine pubblico ad alto rischio, analoghe, se non sovrapponibili, a quelle delle Forze Statali.
Il Sulpl, il 28 ottobre 2025 , effettuerà un presidio davanti alla sede di Fratelli di Italia a Roma per sollecitare la riforma della Polizia Locale e il riconoscimento del lavoro usurante per gli operatori di Polizia Locale. La dichiarazione del Consigliere Bignardi, collocata temporalmente in un periodo di forte pressione sindacale per la Riforma, assume una connotazione strategica: essa tenta di delegittimare preventivamente queste richieste, suggerendo che un lavoro di 'serie B' non possa meritare le tutele previste per l'usura professionale o il rischio operativo. L'assenza di riconoscimento formale dello status di sicurezza in termini di indennità di rischio pensionabile e di accesso a regimi previdenziali specifici non è una fatalità, ma una precisa scelta politica ed economica dello Stato. Il Sulpl riconosce che, se si deve parlare di 'Serie B,' questa esiste esclusivamente nel trattamento economico e previdenziale riservato agli operatori di Polizia Locale rispetto alle Forze di Polizia Statali. Tale disparità è un danno economico e di dignità imposto dalla legislazione e non riflette in alcun modo la dedizione o la professionalità degli uomini e delle donne che servono la comunità modenese. Questa distinzione si manifesta chiaramente nelle recenti normative sulle uscite flessibili infatti il personale del 'Comparto Sicurezza e Difesa' è escluso dall'accesso a Quota 102 mentre i Lavoratori della Polizia Locale sono invece vincolati alle regole generali della Pubblica Amministrazione, non solo devono raggiungere i requisiti anagrafici e contributivi previsti (64 anni e 38 anni di contributi per quota 102), ma sono soggetti a finestre di attesa più lunghe: sei mesi tra la maturazione del requisito e l'accredito del primo assegno, contro i tre mesi previsti per i lavoratori privati.
A nome di tutti gli operatori di Polizia Locale di Modena, il Sulpl esige un'azione immediata e risoluta per riparare all'offesa istituzionale perpetrata e richiede che il Consigliere Alberto Bignardi ritiri immediatamente le sue affermazioni denigratorie, che si scusi pubblicamente non solo con il Corpo di Polizia Locale ma anche con la categoria degli infermieri, e che rettifichi la sua posizione in Consiglio Comunale, riconoscendo il ruolo fondamentale e le piene responsabilità di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza che gravano sul personale. Confidiamo in un intervento del sindaco a sostegno della Sua Polizia Locale alla quale i cittadini si affidano quotidianamente per giustificare le politiche della sicurezza della città, specialmente in un momento in cui il Corpo necessita urgentemente di nuove risorse e organici per garantire il controllo della città. Polizia Locale, fornendo un parziale ma concreto riconoscimento del rischio operativo sostenuto in città. Il Sulpl assicura che il Corpo di Polizia Locale di Modena continuerà a garantire la sicurezza e il controllo del territorio con la massima professionalità e dedizione'.
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