Proroga concessione moschea nel giorno del voto, così Mezzetti difende Muzzarelli
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Proroga concessione moschea nel giorno del voto, così Mezzetti difende Muzzarelli

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'Perché il sindaco Muzzarelli ha sentito la necessità pochi giorni prima della scadenza del suo mandato di rassicurare la Comunità islamica?'


Proroga concessione moschea nel giorno del voto, così Mezzetti difende Muzzarelli
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“Il sindaco Mezzetti ha risposto all’interrogazione da me presentata il 12 luglio nell’immediatezza dell’insediamento dell’organo consiliare a seguito delle elezioni amministrative a proposito della proroga della concessione ad uso gratuito a favore della Comunità islamica per 30 anni quindi sino al 2063 dato che la scadenza della concessione era prevista al 2033. La risposta ha un contenuto che definirei sorprendente in senso decisamente negativo”, così Elisa Rossini vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale.



“Dopo avere tentato di giustificare tecnicamente in modo decisamente goffo il fatto che il Consiglio comunale è stato bellamente ignorato dalla precedente giunta in palese violazione delle sue competenze previste dalla legge e di fare passare un atto fondamentale di indirizzo politico – quale è quello contenente una proroga di un comodato in considerazione di investimenti consistenti anche da parte del Comune - come un semplice passaggio di una serie di altri, il Sindaco si avventura in una affermazione che ritengo molto grave sostenendo che la decisione assunta dal suo predecessore era tesa a “rassicurare la Comunità islamica dopo le polemiche dei mesi precedenti sul trasferimento dell’attività”.

Ora: la delibera di giunta che proroga sino al 2063 una concessione in scadenza nel 2033 è del 4 di giugno e il sindaco Muzzarelli ha firmato il protocollo con la Comunità Islamica nella mattina dell’8 giugno ad urne quasi aperte. Perché il sindaco Muzzarelli con quello che oggi appare evidente essere il consenso del suo potenziale successore, ha sentito la necessità pochi giorni prima della scadenza del suo mandato di “rassicurare” la Comunità islamica? Che fretta c’era? Non si poteva attendere l’insediamento della nuova giunta che si sarebbe verificato di lì a poco anche in vista di un eventuale esito del voto in favore di una coalizione differente dal centro sinistra? Non sarebbe anche stato più corretto nei confronti dei cittadini modenesi che fosse la nuova giunta di qualsiasi colore a decidere come procedere? Non sarebbe stato più democratico? Viene il dubbio che l’unico motivo di urgenza fosse la necessità di rassicurare la Comunità islamica proprio in vista del voto dell’8 giugno forzando così le istituzioni e piegandole alle logiche e alle necessità del partito”, continua Rossini.

“E Mezzetti aveva l’occasione per mostrare una discontinuità con una gestione che ha visto per decenni le istituzioni piegate alle esigenze del partito. Poteva annullare la delibera in autotutela ma ha deciso di porsi in continuità con l’atteggiamento arrogante del suo predecessore e così anche le illusioni di una discontinuità vanno via via sgretolandosi. Con buona pace dei modenesi che – va detto – probabilmente illusi dalle promesse elettorali e dalle “rassicurazioni” ricevute hanno dato di nuovo fiducia ad un partito che ha fatto delle istituzioni cosa propria”, conclude Rossini.

Redazione Pressa
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