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Referendum: scontro a distanza M5S-Forza Italia sul mancato quorum

Referendum: scontro a distanza M5S-Forza Italia sul mancato quorum

Per i coordinatori regionali del Movimento, Lanzi e Croatti, la scarsa partecipazione è responsabilità del governo, per Forza Italia ‘strumento usato a fini politici’


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Era prevedibile: la partecipazione ai minimi storici e il quorum mancato che ha reso nullo il referendum appena concluso, si è trasformato in un caso politico. Sul fronte delle divergenze tra centro-destra, centro sinistra e fronte progressista gli esponenti di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle si dividono nell’analisi del voto, e sulle ragioni dell'astensione.Per Valentina Castaldini, coordinatrice di Forza Italia, il dato sull’affluenza rappresenta una bocciatura dell’uso strumentale del referendum, utilizzato – sostiene – non per affrontare realmente i temi del lavoro e della cittadinanza, ma per motivi politici.
'La maggioranza che sostiene Michele de Pascale, quel campo largo che va da Calenda ad AVS fino ai 5 Stelle, ha caldamente invitato al voto in questa tornata referendaria. Tuttavia, i cittadini hanno dimostrato di aver compreso meglio dei propri rappresentanti che questo strumento è stato utilizzato a fini politici e non per un reale confronto sulle questioni chiave. Nel Comune di Bologna, l’affluenza ha registrato appena 77.000 votanti, a fronte dei 102.000 elettori che, secondo Forza Italia, dovrebbero costituire la base del campo progressista’.
Per Castaldini, ‘si tratta di un messaggio chiaro alla leadership locale, che avrebbe preferito affidarsi alla consultazione piuttosto che assumersi la responsabilità di scelte politiche nette’.Di tutt’altro avviso il Movimento 5 Stelle, che non vede nel basso numero di votanti una critica all’utilizzo del referendum, ma una conseguenza diretta della scarsa informazione e delle difficoltà imposte dal governo nel facilitare la partecipazione popolare.
I pentastellati sottolineano ‘come le questioni poste alla votazione siano di primaria importanza per il futuro del lavoro e dei diritti sociali’, e denunciano una strategia politica mirata a svuotare la funzione del referendum. Il M5S ribadisce che la bassa affluenza non deve essere letta come un messaggio contrario al tema del referendum, ma piuttosto come un sintomo della disaffezione politica e della mancanza di strumenti adeguati per informare i cittadini e favorirne il voto.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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