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C'era un tempo. C'era un tempo in cui per i leader della sinistra l'apparenza era quasi un fardello: contavano le idee e l'essere 'vicini al popolo'. C'era un tempo in cui per la sinistra veniva prima il partito e poi le persone. C'era un tempo in cui 'la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...'
Ecco, questo tempo anche in Emilia Romagna, ultimo baluardo della Sinistra che fu, è morto e defunto. Gran cerimoniere di questo solenne funerale laico è il leader della nuova sinistra emiliano-romagnola, cioè più che della sinistra, il leader del partito che comanda in Regione, perchè di sinistra davvero non ha più nulla. Nemmeno negli slogan.
Il cerimoniere è lui, Stefano Bonaccini da Campogalliano.
Diploma di maturità scientifica, capacità linguistica: italiano, mai un lavoro al di fuori della politica, Bonaccini può vantare nel suo brevissimo curriculum i seguenti incarichi: assessore al Comune di Campogalliano, segretario cittadino Pds Modena, assessore al Comune di Modena, segretario provinciale del Pd di Modena, segretario del Pd Emilia Romagna, consigliere regionale Pd e presidente della Regione. Stop.
Ora Stefano Bonaccini si ricandida alla guida della Regione Emilia Romagna e la sfida, vista l'ascesa della Lega, è epocale: battere la candidata salviniana Lucia Borgonzoni (quella che Bonaccini ha avuto modo di deridere per la sua uscita fuori luogo circa i libri non letti), con in più il fardello dello scandalo Bibbiano (guidato da un sindaco Pd) da sopportare (di qui la commissione di inchiesta senza il centrodestra nell'ufficio di presidenza).
E qual è la strategia scelta dal presidente Pd uscente? Si potrebbe tradurre così: 'Immagine senza distintivo'.
Immagine perchè negli ultimi mesi Bonaccini ha completamente stravolto il suo look, facendo del suo viso ora asciutto e con occhiali a goccia il volto di una intera catena di comando. Addio barbone, gote rubiconde e sguardo un po' attempato. E' new deal estetico. Come Salvini con la tanto criticata pancia di fuori al mare, stesso concetto. Solo più snob. Selfie come piovesse per ritrarre il nuovo taglio della barba stile Vacchi, selfie ripetuti, ostentati e applauditi dalla platea social. Come Salvini appunto. E non si dica che chi critica l'immagine non ha argomenti, perchè la scelta non è di chi osserva, ma di chi fa della propria immagine un'ossessione.
Senza distintivo perchè del Pd del quale Bonaccini è stato segretario e fondatore (passando a seconda di chi comandava da Bersaniano a Renziano a seguace di Zingaretti) nella nuova campagna curatissima sui social del presidente non vi è traccia. Mai un cenno al Pd. Lo slogan è neutro, valido per tutti: 'Siamo l'Emilia Romagna'. Senza distintivo appunto. Alla faccia di Berlinguer, della sinistra e dei compagni di un tempo.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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