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'Mi è stata chiesta la disponibilità a candidarmi e io sono a disposizione'. A dirlo è il deputato di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami, il cui nome è stato messo sul tavolo dal partito di Giorgia Meloni come possibile candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. La conferma arriva questa mattina, a margine di una conferenza stampa di Fdi a Bologna. La Lega ha però già fatto sapere di non voler rinunciare alla senatrice Lucia Borgonzoni come sfidante del governatore Stefano Bonaccini. E così nel centrodestra emiliano-romagnolo si accende il derby.
Una sfida simile a quella del 2016 quando Bignami rinunciò alla candidatura a sindaco di Bologna per far spazio proprio alla leghista Borgonzoni e mantenendo l'unità del centrodestra.
E a differenza della candidatura spot di Alessandro Meluzzi, stavolta con Bignami (nel 2014 ottenne circa 10.000 preferenze su 22.000 voti di lista) Fdi fa sul serio e lancia una sfida vera alla Lega per la candidatura a presidente.
E' evidente che se la Lega volesse puntare i piedi sulla Borgonzoni in Emilia, nome decisamente meno attraente in termini di preferenze, dovrebbe cedere in altre Regioni. Un ragionamento che lo stesso Bignami spiega in modo esplicito.
'Saranno Salvini, Meloni e Forza Italia a decidere come sbrigare questa matassa - precisa Bignami- che in realtà coinvolge anche altre Regioni, come l'Umbria e la Calabria, in modo da arrivare a compiere la scelta più opportuna per rappresentare la coalizione alle elezioni regionali. Su Forza Italia si deve dire con chiarezza che in Emilia-Romagna non ci sono esponenti orientati a un'alleanza col centrosinistra, cosa che invece a livello nazionale non si può affermare così nettamente ed è questo il problema. Per chi come me ha una tradizione di destra, vedere qualcuno che cerca il dialogo con la sinistra è inaccettabile. Per fortuna, e lo dico per rispetto ai tanti dirigenti e militanti emiliano-romagnoli di Forza Italia, questo non avviene. A livello nazionale la storia è diversa, ma non devo dirlo io. Basta vedere le cronache dei giornali'.
Ad ogni modo, secondo il deputato Fdi più che sui nomi, 'l'unità si trova sui contenuti. Abbiamo una sanità a pezzi, con tagli sistematici al comparto e il depauperamento delle risorse e dei servizi territoriali. Abbiamo infrastrutture ridicole nell'ottica di quello che si deve fare: il Passante di mezzo e' un'amplificazione di un problema che c'è, mentre vengono ignorate soluzioni come il Passante sud o la bretella Reno-Setta che invece servirebbero davvero al territorio. Abbiamo un Appennino abbandonato, con una visione ambientalista che penalizza chi lo vive e premia chi lo abbandona'. E anche sul fronte economico, elenca Bignami, 'i problemi sono tanti. Pensiamo alla Perla, a Mercatone Uno, alla Demm. Aziende in sofferenza grazie a un Patto per il lavoro tanto sbandierato da Bonaccini che pero' non ha portato a nulla'.
Regionali, Fdi sfida Lega: candidato Bignami al posto della Borgonzoni

A differenza della candidatura spot di Meluzzi, stavolta con Bignami (nel 2014 ottenne circa 10.000 preferenze su 22.000 voti di lista) Fdi fa sul serio

'Mi è stata chiesta la disponibilità a candidarmi e io sono a disposizione'. A dirlo è il deputato di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami, il cui nome è stato messo sul tavolo dal partito di Giorgia Meloni come possibile candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. La conferma arriva questa mattina, a margine di una conferenza stampa di Fdi a Bologna. La Lega ha però già fatto sapere di non voler rinunciare alla senatrice Lucia Borgonzoni come sfidante del governatore Stefano Bonaccini. E così nel centrodestra emiliano-romagnolo si accende il derby.
Una sfida simile a quella del 2016 quando Bignami rinunciò alla candidatura a sindaco di Bologna per far spazio proprio alla leghista Borgonzoni e mantenendo l'unità del centrodestra.
E a differenza della candidatura spot di Alessandro Meluzzi, stavolta con Bignami (nel 2014 ottenne circa 10.000 preferenze su 22.000 voti di lista) Fdi fa sul serio e lancia una sfida vera alla Lega per la candidatura a presidente.
E' evidente che se la Lega volesse puntare i piedi sulla Borgonzoni in Emilia, nome decisamente meno attraente in termini di preferenze, dovrebbe cedere in altre Regioni. Un ragionamento che lo stesso Bignami spiega in modo esplicito.
'Saranno Salvini, Meloni e Forza Italia a decidere come sbrigare questa matassa - precisa Bignami- che in realtà coinvolge anche altre Regioni, come l'Umbria e la Calabria, in modo da arrivare a compiere la scelta più opportuna per rappresentare la coalizione alle elezioni regionali. Su Forza Italia si deve dire con chiarezza che in Emilia-Romagna non ci sono esponenti orientati a un'alleanza col centrosinistra, cosa che invece a livello nazionale non si può affermare così nettamente ed è questo il problema. Per chi come me ha una tradizione di destra, vedere qualcuno che cerca il dialogo con la sinistra è inaccettabile. Per fortuna, e lo dico per rispetto ai tanti dirigenti e militanti emiliano-romagnoli di Forza Italia, questo non avviene. A livello nazionale la storia è diversa, ma non devo dirlo io. Basta vedere le cronache dei giornali'.
Ad ogni modo, secondo il deputato Fdi più che sui nomi, 'l'unità si trova sui contenuti. Abbiamo una sanità a pezzi, con tagli sistematici al comparto e il depauperamento delle risorse e dei servizi territoriali. Abbiamo infrastrutture ridicole nell'ottica di quello che si deve fare: il Passante di mezzo e' un'amplificazione di un problema che c'è, mentre vengono ignorate soluzioni come il Passante sud o la bretella Reno-Setta che invece servirebbero davvero al territorio. Abbiamo un Appennino abbandonato, con una visione ambientalista che penalizza chi lo vive e premia chi lo abbandona'. E anche sul fronte economico, elenca Bignami, 'i problemi sono tanti. Pensiamo alla Perla, a Mercatone Uno, alla Demm. Aziende in sofferenza grazie a un Patto per il lavoro tanto sbandierato da Bonaccini che pero' non ha portato a nulla'.

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