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Lucia Borgonzoni? Non sarebbe la candidata giusta del centrodestra per sfidare Stefano Bonaccini. A dirlo un sondaggio interno al centrodestra, pubblicato oggi da 'Repubblica', che attribuisce al governatore uscente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, un forte distacco sull'avversaria in pectore al voto delle regionali. La Borgonzoni infatti si fermerebbe al 36%, contro il 45% di Bonaccini e il 13% del Movimento 5 Stelle.
Un gap che avrebbe indotto lo stesso Salvini a un atteggiamento meno granitico nei confronti della candidatura della ex sottosegretario in Emilia Romagna e che quindi aprirebbe le porte allle richieste di Forza Italia e Fratelli d'Italia, in particolare al nome messo sul tavolo da Fratelli d'Italia, quello del recordman di preferenze a Bologna, Galeazzo Bignami. La decisione probabilmente verrà presa al summit dei meloniani ad Atreju che si tiene questo fine settimana e, ovviamente, si guarderanno anche alla candidature del centrodestra alle regionali in Calabria e in Umbria.
Quello a cui potremmo assistere quindi potrebbe essere una staffetta inversa rispetto a quella del 2016 quando Bignami cedette il passo come candidato sindaco di Bologna proprio alla Borgonzoni. Ovvio che per la Lega, già in difficoltà dopo lo scivolone romano di Salvini, sarebbe uno smacco notevole considerata la benedizione già data da tempo a Lucia Borgonzoni.
Sui sondaggi intanto Bonaccini non si scompone e fa il disinteressato: 'Non mi interessano i sondaggi, non ho mai guardato i sondaggi in vita mia', commenta a margine di un incontro in Legacoop. 'Ho solo cercato di rapportarmi con le persone in carne e ossa, perchè è più importante cosa mettono sulle schede nelle urne che i sondaggi. Rispetto gli avversari, ma non ho timore di nessuno'. Quanto all'ipotesi che il centrodestra possa cambiare candidato, si limita a dire: 'Non mi riguarda, non è un mio pensiero.
Il centrodestra ha tutta l'autonomia per decidere in libertà'.
E per l'ufficializzazione della data del voto delle regionali in Emilia-Romagna bisognerà aspettare ancora qualche giorno. 'Vedrò bei prossimi giorni il presidente della Corte d'appello e assieme a lui decideremo la data', conferma Bonaccini. Dunque, 'per rispetto istituzionale', la data del voto (certo ormai il 26 gennaio per dare il tempo al Pd di convincere i 5 Stelle alla alleanza) sarà comunicata successivamente all'incontro con il presidente della Corte d'appello. La Lega avrebbe voluto votare, però, entro l'anno. 'Due mesi in più o due mesi in meno cosa cambia?', replica Bonaccini: 'L'unico tema sul quale ho riflettuto e' quello dell'approvazione del bilancio. Quando sono stato eletto la Regione e' andata per diversi mesi in esercizio provvisorio. Macchè paura: votare due mesi prima o dopo non cambia niente nel rapporto con gli elettori. Vincerà chi ha la ricetta migliore per l'Emilia-Romagna'.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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