Ma andiamo con ordine.
L'uscita estremamente deferente di Vagnini nei confronti di Muzzarelli, non è stata un fulmine a ciel sereno ma un'operazione ampiamente meditata. Tattica nell'ambito di una strategia decisa a tavolino a livelli molto più alti. E lo scopo non era e non è aiutare Muzzarelli, come diversi osservatori volevano aver scoperto. Ma esattamente il contrario: lanciare se stesso e bruciare Muzzarelli. Perché è chiaro a tutti che la sanità modenese, fra problemi di strutture ammalorate e inadeguate, chiusure di reparti, punti nascita, carenze di personale, spese pazze per i medici a contratto, liste chiuse, tempi di attesa al pronto soccorso, risse e aggressioni e tutti i problemi vissuti quotidianamente dagli utenti, versa in una situazione che non è neanche lontanamente accettabile. Molto deve cambiare e qualcuno deve pagare: e se il PD punta su Vagnini, è perché a pagare non sarà Vagnini, che tutto sommato ha fatto quanto deciso dai politici.
Lo stesso Michele De Pascale, candidato alla regione, ha chiesto a Modena - come alle altre province - un salto di qualità nelle candidature e nelle indicazioni per gli assessorati: esperti del settore, come Vagnini; e candidati capaci, flessibili, giovani - non necessariamente anagraficamente. E soprattutto senza la spocchia e l'arroganza che hanno contraddistinto - sempre politicamente parlando - questi ultimi dieci anni di predominio modenese a livello regionale. Anche Davide Baruffi, fino a ieri apparentemente indispensabile, oggi rischia molto.
Dei 6 candidati PD dati per certi, ne restano così sicuri solo 4: Luca Sabattini, Paolo Negro, Ludovica Ferrari e Maria Costi. Agli uomini va aggiunto Vagnini. Il quarto uomo potrebbe essere Andrea Bosi, escluso malamente dalle nomine in giunta a Modena. Ma il PD potrebbe anche cercare il modo di liberarsi dell'ingombrante ex sindaco di Carpi Alberto Bellelli, al momento vice di Stefano Vaccari - ma molto più simile a un Mauro Repetto degli 883, relegato com'è all'organizzazione delle conferenze su Dio alla Festa dell'Unità (sic) che a un vero segretario politico. Il recupero di Bellelli potrebbe far traballare Stefania Gasparini, il cui posto potrebbe essere preso dalla scalpitante Giuditta Pini.
Magath