Rifiuti Modena, si parte dal censimento: nulla cambia per ora. Fi voterà no
Dal punto di vista dei costi l’assessore ha spiegato che i correttivi in corso d’opera sono costati 4 milioni 960mila euro nel 2024 sul 2023 e 1 milione e 29mila sul 2024
23 dicembre 2024 alle 21:00
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Commissione consiliare fiume oggi a Modena sul tema rifiuti. L’assessore Molinari, affiancato dai dirigenti Bolondi e Storti e dai tecnici Hera Paoli e Cerfogli, ha risposto alle questioni poste dai consiglieri sulla promessa ‘rivoluzione’ del sindaco Mezzetti. Rispetto alle attese i tempi sono tutt’altro che certi, così come le modalità di ritorno ai cassonetti. Una realtà che ha portato, a differenza dell’apertura e del plauso di Fdi del duo Negrini-Rossini, a un deciso stop di Forza Italia. ‘Serviva più coraggio nelle modifiche al modello di gestione - spiega il capogruppo Piergiulio Giacobazzi -. Forza Italia resta scettica rispetto a un progetto fumoso e agli inevitabili ritardi, uno scenario ben distante rispetto alle promesse in campagna elettorale del sindaco’. Parole che fanno da preludio a un voto contrario in Consiglio.In Commissione oggi l’assessore Molinari ha confermato il ritorno a un sistema misto (porta a porta, cassonetti e carrellabili). Il cronoprogramma però è tutt’altro che chiaro. La fase uno è caratterizzata da un censimento, partendo dal centro storico, che garantirà un quadro chiaro sui cittadini in effettivo possesso della Carta smeraldo, finito il quale (non si sa in che arco temporale) si faranno valutazioni su dove rimettere i cassonetti.
Sicuramente in centro storico non torneranno i cassonetti, ma al più vi sarà la introduzione dei carrellabili nei condomini. Dal punto di vista delle spese aggiuntive l’assessore ha spiegato che i correttivi in corso d’opera sono costati al Comune di Modena 4 milioni 960mila euro nel 2024 sul 2023 e 1 milione e 29mila sul 2024, compresa la dismissione dell’area in San Francesco. La tariffa puntuale dunque inizierà (forse) nel gennaio 2026 sui dati 2025. Anche sull’inceneritore nessuna notizia positiva: le decisioni sulla sua eventuale dismissione dipenderanno dalle scelte della regione Emilia Romagna e non da Modena, al di là della famosa ‘visita’ all’impianto chiesta da Fdi. GiuseppeLeonelli
Redazione Pressa
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