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Molte Regioni italiane non hanno mai partecipato ai bandi per ottenere risorse per i rimpatri dei migranti. Nell'elenco c'è anche l'Emilia-Romagna, che al Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami) del ministero dell'Interno ha chiesto risorse solo per progetti legati ad attività di formazione e integrazione sociale e linguistica dei profughi o per azioni di monitoraggio contro le discriminazioni. In totale in Emilia-Romagna, tra il 2016 e il 2018, sono arrivati circa 5,5 milioni di euro distribuiti tra vari soggetti come Comuni, Arci, Ervet, istituti scolastiche e centri di formazione per adulti. A certificarlo carte alla mano è il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami, che annuncia di voler intervenire per invertire il trend. Anche perchè 'il rimpatrio è più sostenibile dell'accoglienza', sostiene.
'Pur essendo disponibili bandi per i rimpatri- afferma Bignami- risulta che diverse Regioni, tra cui l'Emilia-Romagna, non abbiano mai nemmeno partecipato, preferendo di gran lunga i bandi che stanziano risorse per l'accoglienza dei migranti sul territorio, che vengono così ospitati anche diversi anni nelle strutture di accoglienza'.
Il deputato azzurro propone invece che 'i fondi Fami vengano destinati per l'80% alle misure di rimpatrio e solo per il 20% all'accoglienza'. Secondo Bignami, tra l'altro, 'è necessario prevedere che ogni Regione raggiunga ogni anno l'obiettivo di una quota di rimpatri prefissata, con l'intento di mutare gradualmente nei prossimi anni l'approccio al fenomeno migratorio, che potrà così essere prioritariamente legato al concetto di quote di rimpatrio in luogo delle attuali quote di accoglienza'. Una proposta che 'ho intenzione di mettere nero su bianco- afferma Bignami- magari con un emendamento alla legge di bilancio'.
Il deputato FI sottolinea come 'ingenti somme' siano destinate all'accoglienza dei migranti, 'mentre per i rimpatri la quota dei fondi Fami destinati è minima'. Nel programma nazionale 2017, ad esempio, 'si legge che dal 2008 al 2013 sono stati realizzati 3.200 rimpatri volontari assistiti- riferisce Bignami- numeri troppo esigui. Vorremmo che si chiarisse quanti ne sono stati rimpatriati davvero, con un monitoraggio preciso, dal 2014 a oggi'.
L'azzurro cita anche uno dei recenti avvisi emessi dal ministero dell'Interno nel 2017, che prevedeva lo stanziamento di 12,8 milioni euro per il rimpatrio di 3.200 persone. 'Ovvio che continuiamo a restare critici nei confronti della gestione del fenomeno- afferma Bignami- ma rimpatriare i migranti è più sostenibile dell'accoglienza. Pensiamo per esempio che la spesa preventivata dalla sola Città metropolitana di Bologna per un anno e mezzo di accoglienza per poco più di mille persone è pari a 50 milioni di euro'.
Dunque, insiste il deputato FI, 'in queste ore il tema dello sbarco di migranti sul nostro territorio è più che mai di attualità e serve una decisa inversione di rotta sulla gestione dei flussi migratori. Tra gli obiettivi strategici del Fondo asilo migrazione e integrazione vi sono anche le misure di rimpatrio. Basterebbe rendere prioritarie queste misure in luogo dell'accoglienza sul nostro territorio, che per singolo migrante si protrae anche per oltre due anni', ribadisce Bignami.
Redazione Pressa
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