Nel 2025 la sanità dell’Emilia-Romagna potrà contare su 9,9 miliardi di euro di risorse statali, in crescita rispetto ai 9,6 miliardi dell’anno precedente. Un aumento di 300 milioni che, sebbene giudicato insufficiente dalla Regione per far fronte all’inflazione e all’aumento dei costi, smentisce la narrazione di presunti tagli da parte del Governo.
A Modena, ad esempio, arriveranno oltre 1,25 miliardi di euro, di cui 1.179 milioni all’Ausl e quasi 80 milioni all’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Un dato che conferma l’incremento delle risorse e che si inserisce in un quadro più ampio di potenziamento dell’assistenza territoriale, con l’attivazione di 25 nuovi maxi-ambulatori AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) per migliorare l’accesso alle cure. Anche se molte nuove struttura, comprese le Case della Comunità, hanno goduto dei finanziamenti derivanti dal PNRR.
Ecco la ripartizione completa dei fondi per provincia:
Modena: 1.259.247.000 di cui 1.179.255.000 € all’Ausl e 79.992.000 € all’Azienda Ospedaliero-Universitaria
Bologna: 1.666.645.000 di cui € 1.524.918.000 € all’Ausl e 119.610.000 € all’Azienda Ospedaliero-Universitaria e 22.117.000 € all’Istituto Ortopedico Rizzoli
Romagna: 1.988.231.000
Reggio Emilia: 886.842.000
Parma: 835.159.000 di cui 757.985.000 € all’Ausl e 77.174.000 € all’Azienda Ospedaliero-Universitaria
Ferrara: 705.135.000 di cui 647.692.000 € all’Ausl e 57.443.000 € all’Azienda Ospedaliero-Universitaria
Piacenza: 513.458.000
Imola: 232.140.000.
Nonostante questi numeri, l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, ha dichiarato che “senza un maggiore impegno del Governo, le Regioni non possono farcela da sole”. La Regione sottolinea che la spesa sanitaria è prevista in crescita del +3,6%, mentre l’aumento del finanziamento statale si ferma a +1,8%. Le cause? Rinnovi contrattuali del personale, aumento della spesa farmaceutica, inflazione e costi energetici.