Nel promettere un impegno per continuare a garantire una sanità pubblica e universalistica dove l’accesso alle cure e alle prestazioni essenziali non può essere condizionato dal portafoglio, Muzzarelli conferma di fatto il fallimento politico suo e di chi ha fino ad ora governato la sanità pubblica modenese. Lui compreso. Perché nella regione e nella nostra provincia dove la sanità pubblica è di nomina PD e dove Muzzarelli ha governato sia come sindaco ma soprattutto come presidente di una commissione che pesa come un macigno sugli indirizzi e sulle scelte progettuali della sanità territoriale, lo scenario che si è creato negli ultimi anni è esattamente quello che oggi promette di contrastare. Dove il personale è sottopagato, male organizzato e indotto a fuggire. Dove le carriere dei sanitari seguono più logiche politiche che di competenza. Dove servizi essenziali come i Pronto Soccorso vengono ancora appaltati a cooperative private di medici a gettone. Dove le enormi liste di attesa portano già migliaia di utenti che se lo possono permettere verso il privato, spesso gestito anche dai grandi gruppi assicurativi partecipati alle coop rosse.
L’auspicio è che l’aria della Regione porti l’ex sindaco ad un cambio di passo rispetto al suo pregresso impegno politico e soprattutto ai risultati, piuttosto scarsi, se non negativi, da lui raggiunti in questi anni sul fronte della sanità ed in particolare sulla sanità territoriale. Perché i cittadini ne hanno bisogno, al di là del loro credo politico, del comune in cui vivono e del loro portafoglio.
Giovanni Bertoldi – Consigliere Comunale, Capogruppo Lega Modena