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Da cittadini forse impreparati a comprendere passaggi burocratici complessi, non abbiamo saputo farci una ragione dell’odg presentato dal Partito Democratico e altri partiti nel consiglio comunale del 19 aprile scorso.
L’occasione era rappresentata dal termine della prima fase della Conferenza dei Servizi sul Polo Sant’Agostino che ha dato il via libera alla variante urbanistica che, come è stato detto, consentirà al progetto di prendere successivamente corpo con l’intervento edilizio sul Palazzo Sant’Agostino.
Si tratta di un risultato tecnico (aspetto su cui si è molto insistito da parte dell’Amministrazione, tanto da non voler ammettere alla Conferenza la partecipazione di “non tecnici”, come ad esempio i rappresentanti delle associazioni dei cittadini) di cui però non sono stati forniti elementi per una possibile valutazione. Nessun documento finale, nessuna relazione scritta, nessuna planimetria dettagliata delle parti dell’edificio interessate dalle modifiche richieste dalla Soprintendenza, nessuna valutazione delle ricadute sull’attuale progetto di queste variazioni, nessuna descrizione di altre eventuali risultanze di un’attività così prolungata.
Nove mesi trascorsi per conseguire un risultato che viene riportato in tre righe, senza offrire a chi non ha partecipato a quel percorso alcun dato conoscitivo per la sua comprensione e valutazione.
Nell’odg presentato dal consigliere Poggi si esprime soddisfazione per il risultato della conferenza dei Servizi e si richiamano le fasi precedenti del percorso del progetto: quelle che avevano introdotto per la prima volta la possibilità per il Consiglio comunale di conoscere, intervenire e valutare in merito a un progetto di tanto valore per la città. Apertura che la nostra Associazione ha giudicato molto positivamente, ma che non ha nulla a che fare con l’esito della Conferenza dei Servizi che anzi, come già detto, si è svolta nella più rigorosa segregazione rispetto al percorso partecipato.
Questo mettere insieme capra e cavoli, senza la disponibilità di elementi di conoscenza su cui valga la pena di riflettere e discutere, ha prodotto un documento a nostro parere inutile, che ha chiesto al Consiglio di votare la pura e semplice “soddisfazione” per la conclusione di un iter insensatamente lungo, e l’invito a presentare documenti e informazioni che già avrebbero dovuto essere disponibili.
Ora riprenderà il cammino del percorso partecipato e ci attendiamo, cosa che nell’odg approvato non risulta con chiarezza, che le Associazioni siano nuovamente coinvolte con diritto di parola negli sviluppi successivi, come è legittimo e come ci è stato ripetutamente assicurato dall’assessora Vandelli durante la nostra audizione a porte chiuse nel contesto della Conferenza dei Servizi.
Rossella Ruggeri e Elio Tavilla (Amici del Sant'Agostino)