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C’è un tizio qui in giro, un avvocato di provincia/campagna (nella sua pagina Facebook si autodefinisce così, e se lo dice lui sa perché), che appartiene al M5S e non sa chi è al governo dell’Italia dal 1 giugno 2018. Sarebbe poco male se non si trattasse della stessa persona che gli ingenui politici modenesi del Movimento 5 Stelle volevano candidare alla successione di Muzzarelli. Si chiama Pier Giorgio Rebecchi. E’ un Azzeccagarbugli della politica al cui confronto Muzzarelli è un gigante. Nel senso che Muzzarelli uscite come le sue, nonostante tutte le critiche che gli ho fatto, non se le sarebbe mai sognate. Questo tizio è uno che non ha ancora capito che la Lega, alla quale per accusare me, si è rivolto con disprezzo, governa l’Italia assieme al suo movimento politico. Lo stesso movimento che lo voleva candidato sindaco.
Meno male che Di Maio ha impedito di fare accordi con forze civiche, e speriamo che non cambi idea. E’ in conformità questo impedimento che Modena non lo ha tra i candidati. Si tratta di un soggetto che non ha capito, e forse non lo capirà mai, che c’è una differenza enorme tra un privato cittadino che scrive un articolo, rispetto a un altro indicato da un gruppo politico a sindaco di una città. I miei giudizi politici riguardano solo la mia persona mentre i suoi coinvolgono il suo movimento. A un personaggio simile, politicamente parlando, non darei da amministrare nemmeno uno sterquilinium. E’ stato invitato sui social, a esprimersi su di un mio articolo concernente il voto espresso in Consiglio comunale dalla 5 Stelle Elisabetta Scardozzi. Voto che la Scardozzi, dimenticando di appartenere alla minoranza, ha espresso salvando la giunta, pur votando no.
Il politico Rebecchi, da vero “statista?” ha risposto con queste parole: “Ma dobbiamo andare dietro a lui qua che sostiene la Lega e cerca di seminare zizzania sul nulla condito di niente? Ma dai ...”. Sto Rebecchi è un personaggio a me totalmente sconosciuto che avrei preferito rimanesse tale.
Gli confermo che è vero: ho sostenuto con il voto la Lega che è il partito con il quale il movimento che lo voleva sindaco di Modena governa l’Italia. Se gli fa così schifo questa Lega, tanto da dire sprezzantemente “lui qua che sostiene la Lega”, farebbe bene a togliersi, come diceva Bossi, “dalle balle”, e stare con chi (magari il Pd), la Lega la disprezza. Oppure, dovrebbe dire al suo movimento di uscire dal governo che amministra assieme ai rozzi leghisti. Questo, darebbe al Rebecchi un minimo di coerenza e lo separerebbe politicamente da ciò che disprezza. Diversamente esca lui da un movimento che si è accordato con una forza politica così disprezzabile. E stia tranquillo che se esce se n'accorgono solo nell’ambito del suo partito politico di appartenenza.
Gli ricordo, anzi gli spiego, perché non lo sa, che per un politico candidato all’amministrazione delle istituzioni, c’è un problema di linguaggio che io, da privato cittadino posso permettermi di usare anche in malo modo, giacché non rappresento nessuno e, se vengo mal giudicato o sanzionato per averne fatto un uso non consono, danneggio solo me stesso. Mentre chi è investito di ruoli di rappresentanza, o di appartenenza a un partito o un’istituzione, dovrebbe almeno sapere che le sue parole non sono dissociabili dal ruolo politico che ricopre.
Questi politici che si annidino nel M5S rappresentano la decadenza di una civiltà politica modenese che in altri tempi si sarebbe vergognata di averli al proprio interno.
Adriano Primo Baldi