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'Distinguiamo fra legittimità e merito. Non ho argomenti sufficienti per valutare se, come dice il Tar siamo davanti a uno 'strafalcione' giuridico che sarebbe imperdonabile. In questo caso la 'colpa' non sarebbe da ravvisare nella scelta sui profili delle persone prescelte, che mi paiono di grandissima qualità, ma in un supporto tecnico-giuridico da dilettanti. Io terrei distinte le due questioni, anche perché il mondo dal quale provengono i ricorsi è molto incline allo scontro 'personale' e risentito e quindi è comunque prudente aspettare la decisone d'appello del Consiglio di Stato. Un ultimo rilievo. Questa sparata sull'eliminazione dei Tar perché danno torto denota la mancanza di senso della giurisdizione e di rispetto della Costituzione, che prevede la giurisdizione amministrativa', Così l'ex sindaco di Modena Giorgio Pighi attacca su fb Renzi (e Bonaccini) sulla bocciatura del Tar delle nomine dei direttori dei musei effettuate dal ministro Franceschini.
Un intervento quello di Pighi completamente contrario rispetto a quello di Matteo Renzi che ieri su facebook ha affermato: 'Il fatto che il Tar del Lazio annulli la nostra decisione merita il rispetto istituzionale che si deve alla giustizia amministrativa ma conferma una volta di più che non possiamo più essere una repubblica fondata sul cavillo e sul ricorso. Non abbiamo sbagliato perché abbiamo provato a cambiare i musei: abbiamo sbagliato perché non abbiamo provato a cambiare i Tar'.
Parole subito copiate pari a pari dal seguace di Renzi, il modenese Stefano Bonaccini.
'La vicenda del Tar del Lazio, che annulla la nomina di cinque direttori dei musei selezionati dal Mibact con bando internazionale, è semplicemente surreale - afferma Bonaccini sempre su fb facendo il verso deferente a Renzi, del resto come sempre basti pensare alle parole sul sisma o quelle sui vaccini -. Non è un caso che siamo la Regione che cresce di più in Italia. Perché si guarda alla concretezza, non alle baggianate'.
Pighi la pensa all'opposto.
Redazione Pressa
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