'Sicurezza, ecco cosa la Regione può fare e non ha fatto'
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'Sicurezza, ecco cosa la Regione può fare e non ha fatto'

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Il vicecoordinatore regionale di Forza Italia, candidato alle elezioni regionali, ha presentato il programma sulla sicurezza: 'Dotazioni maggiori e omogenee per la Polizia Locale. A Modena pesa l'immigrazione irregolare'


'Sicurezza, ecco cosa la Regione può fare e non ha fatto'
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'Gli strumenti di contrasto alla criminalità ci sono, basta metterli in campo e fornire degli stessi chi, ogni giorno, scende in campo per tutelare la sicurezza dei cittadini'. Per Il vicecoordinatore regionale di Forza Italia, candidato alle elezioni regionali, questi strumenti, nello specifico della Polizia Locale, sono anche di competenza della Regione oltre che dei singoli comandi.

'Occorre ad esempio accelerare il processo volto ad uniformare i Corpi e Servizi di Polizia Locale dell’Emilia Romagna.E’ fondamentale che anche i dispositivi di contenimento in dotazione agli operatori siano gli stessi su tutto il territorio regionale, dal bastone estensibile allo spray al peperoncino. Questo affinché gli operatori siano messi in grado di tutelarsi al meglio, per poi poter tutelare al meglio anche chi richiede il loro intervento. Inoltre, sempre in un’ottica di uniformità dei servizi, dovrà essere inserita nella predisposizione dei concorsi di assunzione, l’obbligatorietà dell’ottenimento della qualifica di Agente di Ps.

Ad oggi la normativa non la prevede obbligatoria e di fatto vi sono in servizio Operatori che ne sono privi (e che in alcuni casi non potrebbero nemmeno ottenerla) e che quindi devono svolgere il loro servizio disarmati. Appare evidente che, anche per ragioni di sicurezza, una pattuglia composta da un operatore armato ed uno disarmato offra una operatività limitata e garantisca, non solo ai cittadini ma anche nei confronti dei medesimi operatori, una sicurezza depotenziata, anche considerati tutti i cambiamenti della società che si sono succeduti in questi ultimi anni e delle accresciute competenze che hanno interessato il lavoro delle polizie locali'.

Sul tema poi della recrudescenza di atti violenti a carico delle Forze di Polizia, Platis ha sottolineato come 'sia necessario approfondire la possibilità di chiedere l’autorizzazione dell’uso dei Taser anche per gli operatori della Polizia Locale, ovviamente previo corsi qualificati di formazione che devono comportare il superamento di un esame per l’abilitazione all’uso'.



'Siamo convinti che tutti gli strumenti di difesa passiva che si possono mettere a disposizione degli operatori siano degli efficaci deterrenti agli episodi di aggressione dei quali, purtroppo, abbiamo notizia tutti i giorni, considerato che oramai i campi di azione degli interventi cui sono chiamati i nostri Operatori spaziano in molteplici ambiti di interesse pubblico. E che spesso vedono protagonisti stranieri irregolari pronti a tutto, e presenti in numero evidentemente superiore in provincia di Modena rispetto anche agli altri centri della Regione. Non a caso Modena ha la percentuale maggiori di stranieri detenuti in carcere rispetto alla media regionale che a sua volta supera quella nazionale.

'Anche per questo motivo si ritiene debbano essere sostenute economicamente tutte le necessarie spese di formazione, potenziamento della dotazione di strumenti in uso alle Polizie Locali e, come, detto, in maniera omogenea sul territorio. Ad oggi sono parzialmente a carico dei Comuni le spese di prima formazione per Agenti ed Ufficiali. La Regione partecipa con poco più della metà della spesa), ma sono totalmente a carico dei Comuni le spese di altri corsi che ormai sono diventati indispensabili per gli Operatori. Mi riferisco – spiega Platis – a quelli obbligatori per legge e da svolgersi preventivamente alla consegna dei dispositivi per l’utilizzo dei così detti presidi difensivi (spray al peperoncino, bastone estensibile, cuscini e scudi per l’esecuzione dei T.S.O., ecc.).

In questo contesto i Comuni hanno difficoltà nell’organizzare corsi per le singole o le nuove assunzioni, i cui costi vengono spesso tagliati dai bilanci per mancanza di risorse. Sarà compito della Regione organizzare ciclicamente dei corsi formativi per abilitare gli operatori di tutte le Polizie Locali della Regione, previa raccolta periodica dei bisogni formativi, prevedendo anche dei corsi ciclici di aggiornamento'.

Infine il vice coordinatore regionale FI reputa difficilmente sostenibile il mantenimento di presidi che non raggiungono un numero minimo di operatori, ovvero che non sono in grado di assicurare l’apertura su più quadranti. 'Dovrà essere valutata anche la possibilità di incentivare la convenzione tra Comuni limitrofi affinché si possa predisporre l’accorpamento in un unico Comando, aumentando così la capacità di copertura dei servizi e ottenendo altresì una riduzione dei costi economici di gestione. Per facilitare questo processo occorre destinare dei fondi incentivanti da utilizzare anche nel caso in cui l’accorpamento sia di difficile attuazione (per difficoltà di aree non omogenee) o vi siano comprovate difficoltà economiche che non permettono al momento il ripianamento della pianta organica'. Infine Platis è intervenuto su un tema molto sentito anche in città, quale educazione stradale e bullismo, ritenendo quello della polizia locale un ruolo di fondamentale importanza nelle politiche di educazione stradale e di contrasto ai reati di bullismo nei confronti di minori. 'Sulla falsa riga di progetti già avviati in alcuni Comuni appare di vitale importanza la formazione dei più giovani' - conclude il candidato alle elezioni regionali dalla sede elettorale in piazzale S.Agostino.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 


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