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'Ironia della sorte. Ieri, proprio mentre si discuteva in Consiglio comunale di 'Viale Gramsci', di spaccio, microcriminalità e sicurezza grazie alle interrogazioni di Antonio Carpentieri (Pd) e di Vincenzo Walter Stella('Articolo Uno-Mdp/Per me Modena') il Parlamento votava una legge che avrebbe potuto dare un contributo alla soluzione dei problemi di Viale Gramsci molto più degli sforzi del sindaco, della giunta, delle forze dell'ordine, del consiglio comunale: la legalizzazione della cannabis'
Ad affermarlo in una nota che entra quasi come una provocazione nel dibattito locale sugli interventi sulla sicurezza da un lato, e sulla discussione parlamentare sull'uso terapeutico della Cannabis, il locale gruppo di Art. 1 MDP
'Sembra paradossale ma è proprio così' - recita la nota. 'Legalizzare la cannabis per l'uso ricreativo (come in alcuni Stati USA e in Uruguay), stabilirne il monopolio dello Stato avrebbe significato togliere di mezzo quel potente incentivo allo spaccio che è l'ultra-profitto legato al 'proibizionismo' che porta tanto denaro alle organizzazioni criminali, tanto lavoro inutile ai tribunali e alle carceri spesso intasate da cause e piccoli consumatori.
E invece è accaduto che il Parlamento abbia varato una norma in cui 'si legalizza ciò che è già legale' , l'uso terapeutico della cannabis. Lo Stato che fa profitti su tabacco, alcol e gioco d'azzardo, spesso causa di dipendenze pericolose con costi sanitari altissimi, ancora una volta non è risuscito a varare una norma , causa il veto delle destre e dei cosiddetti centristi di Area Popolare (Alfano). Sembrava la volta buona, visti i tanti parlamentari, dei diversi schieramenti, che avevano firmato il testo di legge per la legalizzazione(l'intergruppo parlamentare #cannabislegale con 290 parlamentari di FI, Pd, M5S, Gal) e invece, siamo alle solite. In questo senso leggere le veline dei parlamentari modenesi che festeggiano l’approvazione della legge con toni entusiastici appare sproporzionato o surreale rispetto al risultato'
“Ieri da Roma poteva arrivare un aiuto determinante alla battaglia contro lo spaccio e l'insicurezza delle Forze dell'Ordine e del Comune in alcune zone della nostra città molto più della nostra richiesta di avere più agenti, di tenere in vita posti integrati, di richieste di presidi stabili, di 'giri di vite', di bandi del commercio – dichiara Paolo Trande a nome del gruppo 'Articolo Uno-Mdp/Per me Modena' - e invece, al solito, è arrivata una leggina inutile, largamente sostituibile con alcune misure di livello inferiore (leggi regionali, circolari ministeriali). Purtroppo, è la verità, noi continueremo a dare vita a comitati, a passeggiate, a ronde a fare accessi dibattiti in Consiglio comunale e fuori senza avere a disposizione l'arma più potente che spinge le narcomafie a fare campagne commerciali aggressive nelle nostre strade, davanti alle nostre scuole dove vanno i nostri figli: la legalizzazione che eliminerebbe gli enormi profitti sullo spaccio”.