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Sedie vuote in platea e centro destra assente all'incontro sulla sicurezza: critiche da assessore, PD e M5S
La Pressa
Una quarantina di persone alla sala Pucci, nell'evento organizzato da Antonella Bernardo e Walter Parenti, seguito del corteo di due settimane fa

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Solo due parlamentari modenesi presenti alla sala Pucci, all'incontro sulla sicurezza organizzato da Antonella Bernardo e Walter Parenti, sabato pomeriggio a Modena. Secondo momento dopo quello di due settimane fa, con il corteo che si era dipanato dal parco Novi Sad e aveva fatto tappa prima in comune e poi in prefettura: Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle e Stefano Vaccari deputato PD nonché segretario provinciale del partito.
Insieme a loro, a rispondere all'invito, il segretario provinciale del Siulp Roberto Butelli e quello nazionale per l'Emilia Romagna del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), Francesco Campobasso.
Tra i consiglieri regionali eletti a Modena c'è solo Vincenzo Paldino dei Civici per De Pascale. Al tavolo con l'assessore comunale con delega alla sicurezza, nonché ex prefetto. Alessandra Camporota, i rappresentanza del sindaco e dell'amministrazione comunale.
'Sarebbe stato utile un confronto con i parlamentari e gli esponenti del centro destra al governo del paese. Sarebbe stata una buona occasione per confrontarci sugli impegni assunti in campagna elettorale in termini di sicurezza ed in particolare sull'elevazione della questura in fascia A' - afferma Vaccari che ricorda: 'Il ministro Piantedosi venne qui a Modena nel 2023 ad annunciare che oltre ai 100 agenti che sono oggettivamente arrivati come confermato il segretario provinciale Siulp Buttelli avrebbe definito entro il 2024 l'elevazione della Questura in fascia A, cosa che non è successa'.
L'assenza del centro-destra era comunque prevedibile, dopo la stessa registrata al corteo di due settimane fa, bollato da alcuni esponenti come politico e di parte e vicino al PD, con tanto di sostegno dell'ex sindaco Muzzarelli. Così come, al di là del parlamentare Vaccari, all'incontro alla sala Pucci, era assente anche il PD, con i suoi tanti consiglieri comunali. Unica forza di maggioranza presente in platea, il Movimento 5 Stelle, con il gruppo consiliare rappresentato dal capogruppo Giovanni Silingardi, insieme al segretario provinciale Bonora e alla già consigliere Barbara Moretti.
Vaccari, nel suo intervento, risponde indirettamente a ciò che aveva sottolineato in apertura il segretario provinciale Siulp Butelli. 'I cento agenti della questura sono oggettivamente arrivati. Al netto dei pensionamenti si tratta di un saldo di 57 in più. Tanti anche rispetto a realtà di analoga o maggiore dimensione. Numeri che non sarebbero superiori con l'elevazione in fascia A' - aveva detto Butelli.
'Mi permetto di dissentire da questa affermazione perché non si tratterebbe solo di numeri, ma di un rafforzamento strutturale di tutte le altre funzioni della Polizia di Stato' - afferma Vaccari che su questo punto riceve la condivisione piena dell'assessore alla sicurezza Camporota. 'Ricordo anche io la presenza a Modena del Ministro Piantedosi e gli impegni assunti, oltre al fatto che l'elevazione della Questura in fascia comporta un aumento strutturale delle dotazioni'
I mugugni in sala aumentano: 'Siamo qui per avere risposte sul cosa fare per la sicurezza non ci interessano le schermaglie politiche e le accuse nei confronti dei governi di ieri e di oggi' - affermano alcuni partecipanti tra i cittadini, in sala. 'Anche perché i temi sono trasversali e le responsabilità affondano in tutti i governi negli ultimi dieci anni'.
Concetto ribadito da Roberto Butelli: 'Sia governi di centro-sinistra che di centro-destra non hanno saputo affrontare una delle questioni fondamentali: l'inadeguatezza delle leggi che oggi non garantiscono certezza della pena nei confronti di chi delinque e si rende autore troppo spesso di aggressioni non solo nei confronti dei cittadini ma anche delle forze dell'ordine. È questo il vero nodo, ancora prima dei rinforzi pure importanti e ancora prima della Questura in fascia A. Possiamo avere poliziotti in ogni angolo ma se non ci sono conseguenze per chi delinque e tutele per chi è vittima allora il problema non si risolverà'.
Butelli, poi, tiene a sottolineare l'alta percentuale di reati e di aggressioni commessi da stranieri, di cui il 51% con permesso di soggiorno regolare. Elemento che in parte stride con quanto dichiarato poco prima dalla Deputata Stefania Ascari secondo cui la lentezza nell'ottenimento dei permessi di soggiorno, mantiene i richiedenti asilo in un limbo pericoloso che aumenta il rischio di cadere sotto il controllo di gruppi e organizzazioni criminali'.
E sul tema dell'immigrazione sono numerosi gli input della sala da parte dei cittadini: 'Non capiamo perché ne arrivano così tanti anche quando non c'è la possibilità di accoglierli e perché non si può dire basta ai flussi di immigrati extracomunitari nella nostra provincia. E' il campo dell'assessore Camporota che come ex prefetto di esperienze in questo settore ne ha molta: 'A livello locale si può fare ben poco sui flussi. Le decisioni sulla distribuzione a livello territoriale vengono decisi a livello nazionale'. E qui scatta la critica al governo : 'Dobbiamo prendere atto che negli ultimi due anni sono calate le risorse per quanto riguarda la possibilità di mettere in campo quei progetti di integrazione tra cui l'insegnamento della lingua e altre attività funzionali che in realtà potevano essere svolte fino a qualche anno fa' - afferma.
Richiamata su questi punti l'intervento dell'onorevole Stefania Ascari è critico definendo la gestione dell'immigrazione fallimentare.
Partendo dal rilancio della richiesta di riconoscimento della Questura in fascia A, la Deputata 'solleva il problema dei minori stranieri non accompagnati, così come dei richiedenti asilo, evidenziando la loro condizione di vulnerabilità. Senza una gestione tempestiva dei permessi di soggiorno, si trovano in una situazione di 'limbo', senza la possibilità di lavorare, avere una casa o un contratto. Questo li rende vulnerabili al ricatto e allo sfruttamento, e li può spingere verso circuiti criminosi'
Poi il problema legato alla difficoltà di rimpatriare le persone a cui viene notificato un provvedimento di espulsione. 'Se il paese di origine non accetta il rientro, l'Italia non può fare nulla'.
La gestione dei migranti in Italia viene definita inefficace e caotica, con risorse umane insufficienti e mal distribuite. Viene criticato il fatto che le persone negli uffici immigrazione vengano spostate senza un criterio, con contratti con agenzie interinali, il che ostacola una gestione ordinata i contratti stabili'
Particolarmente sentito e toccante l'intervento di Francesco Campobasso, segretario nazionale del Sappe, sulle pessime condizioni di lavoro del corpo di Polizia Penitenziaria. 'Pensiamo che mentre siamo qui, nel vicino carcere di S.Anna al lavoro c'è solo un agente per ogni sezione. Un agente che rischia, che viene preso in giro dai detenuti, e che non è messo nemmeno lontanamente nelle condizioni di svolgere le funzioni di controllo, sicurezza, supporto. Tra l'altro in un carcere sovraffollato e dove più del 60% dei detenuti è straniero. In questo contesto di difficoltà un altro brutto segnale. Quando accadono degli incidenti all'interno del carcere molto spesso sono gli operatori ad andare al processo'.
Invita ad un approccio complesso quanto è complesso il tema della sicurezza Vincenzo Paladino consigliere regionale eletto nella lista Civici per De Pascale.
'Un elemento fondamentale è quello di riappropriarsi, da parte della cittadinanza, degli spazi pubblici, a partire dal parco Novi Sad. Una maggiore frequentazione incentivata anche da iniziative pubbliche e private, fungerebbe sicuramente da deterrente verso la presenza di criminali'.
'Altro tema su cui riflettere e intervenire- afferma Paldino - è quello dell'accoglienza ai minori che deve per forza garantire maggiore inclusione e sicurezza. Non possiamo permetterci di scoprire al parco Ducale in piena notte dei minori che dovrebbero essere in comunità e che invece sono fuori a delinquere. E questo non è una responsabilità della comunità che fatica e non ha gli strumenti per trattenere e per garantire il rispetto delle regole ma di regole e certezza nella loro applicazione. Fatto sta che un tema che ci dobbiamo porre'.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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