Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Dal 2006 ad oggi l’Ausl di Modena non ha mai organizzato un corso abilitante per i medici di emergenza-urgenza, ma ha partecipato a traino di un’altra provincia. Addirittura, nel 2023, quando il ricorso alle cooperative private di medici era ancora altissimo, nessuna Ausl in Regione ha indetto il corso. È quanto emerge dalla risposta fornita dalla dirigente Anna Maria Petrini dell’Ausl di Modena alla mia interrogazione in merito al reclutamento dei medici per l'emergenza urgenza'. Così il vice coordinatore regionale FI Antonio Platis a fronte della risposta fornita dall'Ausl sull'interrogazione in oggetto. 'Avevo annunciato – poche settimane fa – un esposto alla Corte dei Conti visto il continuo 'reclutamento' di cooperative private ed i tanti soldi spesi per pagare medici e operatori esterni, non avendo il personale sufficiente a coprire i turni. I nuovi dati ottenuti dall’ultima risposta Ausl sono stati inseriti e formalizzati nell’esposto depositato in data odierna'.
'A ciò si aggiungono due ulteriori criticità che hanno portato all’abbandono di numerosi medici di PS. Il corso per medici di medicina generale, molto apprezzato dai professionisti che, con l’avanzare dell’età, faticano a mantenere i ritmi e i turni che un pronto soccorso richiede, non è organizzato in modo part-time, ma richiede un impegno significativo costringendo diversi medici dell’emergenza urgenza a licenziarsi per frequentarlo. L’organizzazione del corso è una competenza esclusiva della Regione che ha scelto scientemente di non andare in contro alle richieste dei sanitari. Si parla di circa 50 professionisti in regione che hanno optato di rinunciare al PS per frequentare questo corso che il PD ha voluto solo a tempo pieno. Su questo punto, anche il Presidente della Provincia Fabio Braglia ha scaricato l’Ausl che aveva assicurato invece l’insussistenza di criticità - chiude Platis -.
Infine, avevo sollecitato l’applicazione del contratto SSN per proporre ai medici specialisti ambulatoriali di lavorare anche negli ambulatori del PS, ma l’Ausl ha risposto di non averlo mai fatto, quando vogliono invece impiegare il medico di emergenza sanitaria territoriale 118 in Pronto Soccorso. Un controsenso. Ho deciso quindi di ricorrere alla Corte dei Conti perché credo che qualcuno debba dare indietro ai cittadini emiliano romagnoli tutti quei soldi che vengono dati alle cooperative – ha rimarcato Platis – parliamo di medici privati che, per coprire i turni del PS, chiedono oltre 1.600 euro a notte. Un grave sperpero di denaro, che non può passare inosservato visto il lavoro e le probabili mancanze dell’Ausl Modenese'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>