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'In Puglia i comitati e la Regione stanno bloccando il metanodotto strategico proveniente dal Mar Caspio, mentre in Libia rischiamo di perdere il nostro maggior fornitore di gas e petrolio, I'Ilva a Taranto è a rischio di chiusura, la Tav che dovrebbe collegare per ferrovia l’Italia con la Francia è fortemente contestata dai 5 Stelle, il ponte Morandi è crollato a Genova, possibilità che i 5 Stelle avevano bollato come favoletta, mentre la “gronda” alternativa è stata ostacolata in ogni modo dagli stessi. In questo contesto la Regione comunica che a Modena, per il principio di precauzione, viene bloccata la ricerca di nuovi giacimenti di gas sotto pressione degli stessi movimenti di opinione che hanno fatto chiudere in Italia le centrali nucleari e contestano fortemente Centrali a petrolio e a carbone'. A parlare è Carlo Giovanardi di Idea.
'Nel contempo la crisi economica si accentua, le aziende chiudono, si lamenta che i giovani per trovare lavoro debbano fuggire all’estero (dove ci sono le centrali nucleari e nessuno contesta i gasdotti e la ricerca di nuovi giacimenti): ma se il principio di precauzione è così tassativo e l’allarme per eventuali terremoti così preoccupante, perché non viene evacuato immediatamente il Policlinico di Modena visto che senza lavori di consolidamento è a rischio di crollo in caso di eventi sismici?'
IL PD
La pensano diversamente gli amministratori Pd.
“Ringrazio, a nome di tutti i formiginesi, il presidente Bonaccini e tutta la Giunta regionale e in particolare l’assessore Costi per aver raccolto le istanze del nostro territorio su un tema così delicato ed essersene fatti carico presso il ministero - afferma il sindaco di Formigine Maria Costi -.
Un risultato assolutamente positivo raggiunto grazie a un percorso comune e a una sinergia tra istituzioni e tra istituzioni e cittadini, un esempio di ascolto, confronto e vera partecipazione. L’annuncio di nuove attività di screening per la ricerca di idrocarburi dello scorso anno ha prodotto una reazione, che ha coinvolto i Comuni, oltre che di Formigine, di Sassuolo, Fiorano Modenese e Rubiera, le cui motivazioni, prettamente di carattere ambientale, sono state prima ascoltate e poi recepite dalla Regione. Restiamo in attesa delle decisioni che prenderà il Ministero, ma con questo atto formale le richieste del nostro territorio su questa vicenda sono assolutamente chiare e univoche”.
“Esprimiamo soddisfazione per il fatto che sono state ascoltate tutte le istanze portate avanti dai Comuni interessati e che da tempo avevano affermato in modo fermo la contrarietà a qualsiasi tipo di concessioni per la ricerca di idrocarburi sul territorio, su cui insistono aree protette, città d'arte, agricoltura di qualità; territorio che, non lo dimentichiamo, appena 6 anni fa è stato interessato da un terribile sisma - fa eco il sindaco di Carpi Alberto Bellelli -. Lo stop definitivo alle trivellazioni sancito dal no della Giunta regionale è un successo dei cittadini, del territorio e anche di tutti i Consigli comunali interessati, che avevano condiviso e proposto un ordine del giorno approvato poi in tutti i civici consessi”.
“Bene il diniego regionale agli accertamenti per estrarre idrocarburi nei territori della Fantozza e della Bugia, nel modenese e nel reggiano. Come in questo caso, la Regione Emilia-Romagna da sempre ha sostenuto la posizione di ascolto preventivo dei territori e dei Comuni coinvolti, per poi assumere una decisione definitiva sul tema delle estrazioni. Auspichiamo una risposta certa e rapida del Governo per porre fine ad ogni dubbio espresso dalle istanze di contrarietà dei cittadini e delle amministrazioni locali”. A dirlo è il consigliere regionale del Pd Enrico Campedelli, carpigiano, territorio su cui si prevede la concessione Fantozza. “La delibera votata ieri dalla giunta Bonaccini è un’ottima notizia che evidenzia come non vi siano le condizioni per procedere al rilascio di ulteriori atti, propedeutici alle esplorazioni”. “Ora il ministero dello Sviluppo economico chiuda la vicenda velocemente”.