'Bene la decisione del Comune di Modena di costituirsi parte civile nel procedimento penale 'Strade al veleno'. Da tempo avevamo chiesto di fare chiarezza su questa vicenda e ora apprendiamo che il materiale al centro dell’inchiesta potrebbe essere stato utilizzato a Modena in due o tre cantieri privati per opere di urbanizzazione primaria. Le ditte sono di fatto subappaltatrici in cantieri privati per la realizzazione di strade'. Così il capogruppo di Forza Italia in Regione Andrea Galli. 'A questo punto è doveroso che l'amministrazione offra la mappa esatta delle strade a rischio - continua Galli -. In particolare ribadisco la necessità di fare luce su quanto presente nel sottosuolo della rotatoria provvisoria di via Emilia Est contenente amianto. Si è parlato di 17mila tonnellate di materiale fortemente inquinato: noi vogliamo sapere esattamente cosa è presente in quel terreno e se sono presenti materiali inquinanti oltre a questi. Quel terreno, in base agli accordi con Cmb (l'azienda che si occupò dei lavori) doveva essere completamente ripristinato e bonificato entro 5 anni a partire dal 2008. Così non è accaduto.
Ricordo anche che quel materiale certamente ad alta concentrazione di amianto, come dichiarò l'allora assessore Giacobazzi, venne trasportato, in subappalto per la Cmb, dalla tristemente nota Bianchini spa di San Felice, poi coinvolta con i suoi titolari nel processo Aemilia per i fatti legati al sisma 2012. Alla luce delle nuove indagini della Dda servono carotaggi che accertino, numeri alla mano, se oltre a quell'amianto accertato sono presenti agenti nocivi, il grado di inquinamento del terreno e la sua pericolosità per le falde e per le abitazioni limitrofe'.