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“Una serata in piena campagna elettorale organizzata con i soldi dei contribuenti e a favore, di fatto, di un solo candidato: il sindaco Giancarlo Muzzarelli. Alla Regione chiediamo di verificare attentamente quello che sembra balzare agli occhi come un palese conflitto di interessi”.
Così il capogruppo Lega Nord in Regione Stefano Bargi illustra l’interrogazione depositata questa mattina relativa al “contributo di 200.000 euro elargito dalla Regione a Federconsumatori Emilia-Romagna (in qualità di soggetto capofila di altri soggetti) per la realizzazione di progetti e programmi di sensibilizzazione e informazione rivolti ai consumatori utenti”. Parte di questo finanziamento è stato utilizzato per l’iniziativa E-Ripuliamoci: Emilia-Romagna tra innovazione e inquinamento, realizzata da Udicon Emilia-Romagna e l’iniziativa tenutasi il 16 marzo 2019, ha ricevuto il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Modena, con intervento pubblico dell’allora candidato sindaco Giancarlo Muzzarelli, la moderazione dell’artista Dario Vergassola e un concerto del gruppo musicale I Nomadi.
“L’iniziativa si è svolta nel pieno della campagna elettorale per le elezioni amministrative del Comune di Modena e oltre al sindaco Muzzarelli era presente uno degli organizzatori, Vincenzo Paldino, presidente Udicon Emilia Romagna e marito della neo consigliera comunale di Modena Solidale, la stessa Katia Parisi (nella foto), recentemente finita al centro di un esposto al Garante della Privacy sul caso degli sms elettorali inviati da CAF Italia il giorno delle votazioni”, spiega Bargi che solleva il problema di un “evidente confitto di interessi che sembra violare le più palesi norme della par condicio elettorale”.
Per questo “abbiamo presentato una interrogazione in Regione per sapere se Udicon abbia rendicontato le spese per la realizzazione dell’iniziativa, quanto sia costata e se l’ente ritiene che gli interventi dei relatori e in particolare del sindaco Giancarlo Muzzarelli siano rimasti all’interno delle finalità indicate dalla legge regionale che disciplina le attività delle associazioni dei consumatori e che tutela questi ultimi”, conclude.
“Abbiamo chiesto inoltre che la Regione controlli per verificare la conformità delle attività realizzate rispetto a quelle ammesse a contributo”.
Redazione Pressa
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