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Meno di un anno fa Fdi col centrodestra gridava: 'Aimag deve restare pubblica'
La Pressa
Zacchi, Budri e Arletti a maggio 2024: 'Alcuni Comuni provano a spostare l'asse che guida l'azienda dai Comuni, dalla parte pubblica, ad Hera, una società privata quotata in Borsa che ha come azionisti gli affaristi della Borsa e che quindi mette a rischio la stessa natura di Aimag. Noi vogliamo scongiurarlo'

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'I candidati sindaco di centrodestra alle prossime amministrative, Uniti per la difesa di Aimag'. Era il 3 maggio 2024, meno di un anno fa. In piena campagna elettorale il centrodestra modenese, insieme a Fabio Zacchi di Poggio Rusco, convocava una conferenza stampa in Sala delle Vedute a Palazzo Pio a Carpi: presenti tutti i candidati sindaci del centro destra dei comuni soci di Aimag. Una posizione netta per dire no alle mani di Hera su Aimag sottoscritta, come si legge dalla locandina di allora (foto sotto), tra gli altri da Annalisa Arletti, Letizia Budri, Michele Goldoni, Stefano Venturini.

'Tutto il centrodestra dei comuni soci ha lanciato in conferenza stampa un grande messaggio unitario: Aimag deve rimanere un bene pubblico del territorio - diceva Annalisa Arletti, attuale consigliere regionale Fdi -.
Anche in questi giorni assistiamo a dichiarazioni e azioni inopportune del Cda eletto a colpi di maggioranza e senza un Patto di sindacato. La sinistra su questo tema è completamente spaccata: non c’è chiarezza né tantomeno coerenza. L’unico modo per invertire la rotta e non finire nelle mani di Hera sia votare centrodestra l’8 e 9 giugno'.
'Diamo un grande segnale di compattezza di tutti i candidati sindaci di centrodestra lanciando un grande messaggio alla città: Aimag deve rimanere pubblica' - disse Annalisa Arletti. 'Con le elezioni dell'8-9 giugno speriamo che i cittadini scelgano per un controllo di parte pubblica di Aimag' - aggiunse l'allora candidata di centrodestra Letizia Budri. E ancora il candidato Venturini di Cavezzo: 'Siamo qui per difendere Aimag, avere una multiutility in cui c'è il controllo pubblico permette ai Comuni di rispondere ai cittadini e questo sicuramente non è possibile se Aimag viene controllata da una grossa azienda quotata in borsa che non ci permette di avere un contatto diretto col territorio'.
'Aimag è un elemento fondamentale del territorio, io sono qui come sindaco di Poggio Rusco - disse il sindaco di Poggio Rusco Fabio Zacchi -. Purtroppo alcuni Comuni con la guida di Carpi hanno provato a spostare l'asse che guida l'azienda dai Comuni, dalla parte pubblica, ad Hera, una società privata quotata in Borsa che ha come azionisti gli affaristi della Borsa e che quindi mette a rischio la stessa natura di Aimag. Noi vogliamo scongiurarlo, sarebbe una grandissima perdita per tutto il territorio'.
Difficile conciliare queste parole pronunciate appena 11 mesi fa con quelle udite una settimana fa, sempre a Carpi, dagli stessi sindaci Zacchi e Budri. In conferenza stampa e sulla stessa linea del sindaco di Carpi, Comune la cui linea 11 mesi fa era stata tanto criticata.
'Il controllo civilisticamente è di Hera ma è controbilanciato da tutta una serie di poteri che rimangono in mano al pubblico e che riequilibrano il controllo - ha detto molto chiaramente il sindaco di Poggio Rusco Zacchi -. E' chiaro che Hera non è babbo natale e che se sceglie di far fare la gara dell'idrico ad Aimag e se ci dà la copertura per 275 milioni di investimenti lo fa perchè ha il controllo e Aimag rientra nel perimetro del suo gruppo, altrimenti non lo farebbe'.
'Avere questo piano industriale mantenendo il controllo non era possibile, Hera ce lo ha detto chiaramente, se volete tutte queste cose dobbiamo consolidarvi nel bilancio di gruppo. E noi abbiamo accettato per tutelare sedi e occupazione sul territorio. La qualità dei servizi si può garantire solo se ci sono risorse e denari che Hera metta in campo e che Aimag non ha disposizione rispetto alla entità del bacino provinciale' - ha aggiunto la Budri.
g.leo.
Redazione Pressa
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