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Via libera, dopo 20 anni, all'aumento degli oneri di urbanizzazione in Emilia-Romagna. La delibera varata dalla giunta Bonaccini prevede un raddoppio degli oneri per le nuove costruzioni fuori dal territorio urbanizzato: per tutti gli altri interventi invece l'aumento sara' del 20%, tranne gli interventi di rigenerazione urbana, che avranno uno sconto del 35%.
L'atto ha avuto l'ok in commissione Territorio con i soli voti del Pd, astenuti i 5 stelle e i consiglieri della sinistra, 'no' di tutto il centrodestra. Per il leghista Massimiliano Pompingoli, che ha chiesto insieme al sovranista Michele Facci e Giancarlo Tagliaferri di Fdi un rinvio della votazione. 'I Comuni- ha detto Pompignoli- probabilmente saranno contenti, visto che crescono gli oneri, ma chi costruisce non lo fara' piu'. Questo regolamento fa cadere in disgrazia l'intero settore delle imprese di costruzione'.
Ha espresso le proprie perplessita' anche Igor Taruffi di Sinistra Italiana, in particolare sulla percentuale del contributo (attualmente il 7%) dovuto alla chiesa cattolica e alle altre confessioni religiose. Critiche ribadite anche da Silvia Piccinini (M5s) che ha ottenuto dalla maggioranza un'apertura sulla questione. È stato infatti il dem Giorgio Pruccoli ad invitare la pentastellata a 'ritirare gli emendamenti presentati per discuterne assieme' in vista del voto definitivo in assemblea.
'Il contributo di costruzione serve a dotare i Comuni di quelle risorse necessarie alle opere di urbanizzazione', ha ribattuto Massimo Iotti del Pd. La delibera 'prevede una riduzione degli oneri per ogni intervento di rigenerazione ma anche un aggravio di costi per chi consuma suolo'. Questi provvedimenti, ha invece sostenuto Roberto Poli, 'da soli non sono in grado di affossare o rilanciare l'edilizia'.
Molto critica Federape Emilia-Romagna, che ieri aveva chiesto il rinvio della votazione in commissione in vista di un incontro in programma nei prossimi giorni con l'assessore regionale Raffaele Donini. 'In caso contrario, non dovesse essere veritiera tale disponibilita', tutti i proprietari della regione, con l'ausilio dei piccoli operatori del mondo dell'edilizia, trarranno le debite conseguenze alla prossima tornata elettorale', aveva scritto l'associazione, soffermandosi in una nota sull''inopportunita' di proporre aumenti che si riflettano sul costo finale degli edifici e delle ristrutturazioni'.
Redazione Pressa
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