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“La circolare ministeriale emessa in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione 21593/2017 ha riconosciuto la validità della decisione del Tribunale di Firenze che ha ripartito la responsabilità dell'incidente che causò la morte di uno studente undicenne tra Ministero dell'Istruzione, Comune e autista dell'autobus e così, oggi, se un docente lascia uscire da solo un minore di 14 anni, rischia una denuncia per omesso controllo, mentre i genitori che permettono che il figlio torni a casa da solo, rischiano la denuncia per abbandono di minore'.
A sottolineare le potenziali conseguenze, difficile da gestire per migliaia di famiglie di minori che frequentano le scuole medie, e legate alla sentenza della Cassazione, è Grazia Baracchi, responsabile Scuola della Segreteria provinciale del Pd modenese.
'Non ci sono liberatorie che tengano.
Nella maggior parte delle scuole modenesi, le famiglie firmano un documento che autorizza l’uscita autonoma da scuola dei figli e libera la scuola di ogni responsabilità, ma, secondo la sentenza, non hanno alcun valore. La questione non è di semplice risoluzione perché entrano in gioco aspetti giuridici, pedagogici, organizzativi: obbligare i genitori ad andare a prendere i figli fuori da scuola rischia di creare molti problemi alle famiglie, così come è necessario trovare soluzioni per i docenti sui quali rischia di gravare una responsabilità civile e penale difficile da gestire.
Inoltre viene messa in crisi una scelta educativa sui cui scuole e Comuni hanno creduto elaborando tanti progetti specifici per accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita, credendo nell'importanza di investire sull'autonomia nel tragitto casa-scuola-casa.
Penso ai diversi progetti Pedibus, Vado a scuola con gli Amici, Ecotrip così come i presìdi degli incroci da parte dei Vigili Urbani o dei Volontari di Quartiere. Progetti che coinvolgono le scuole fin dalla primaria in un percorso che porta i ragazzi e le ragazze ad essere autonomi e responsabili nella fascia della scuola secondaria di primo grado. Auspico quindi che si trovi al più presto una strada per garantire la sicurezza necessaria, ma senza precludere la possibilità delle famiglie di scegliere cosa sia meglio per il proprio figlio dopo il termine delle lezioni (così come nel periodo precedente all'entrata della scuola) e che tuteli i docenti”.
Redazione Pressa
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