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'Massima soddisfazione, unita all’orgoglio di aver fatto, in Italia, da apripista sul tema dei vaccini obbligatori'.
Così la Regione Emilia-Romagna, per voce dell'assessore alla salute, Sergio Venturi, ieri commentava l’annuncio dato dal ministro Beatrice Lorenzin sul decreto che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per accedere alla scuola dell’obbligo. Parole che arrivavano prima dello stop del collega ministro della Scuola, Valeria Fedeli per la quale il testo va concordato, per salvaguardare il diritto allo studio. Con relativo scontro nel Governo con il premier Paolo Gentiloni costretto a mediare e a richiamare a decisioni collegiali.
“Siamo davvero contenti, perché in questo modo si conclude un percorso che per primi abbiamo iniziato- commentava Venturi-. Si tratta di una tutela importante, anzi di una vera e propria conquista per tutti i cittadini, a partire dai più piccoli e più deboli.
Siamo orgogliosi di aver aperto la strada a livello nazionale, attivandoci su un tema che lo stesso Governo ha sempre riconosciuto come prioritario, e l’annuncio dato dal ministro ne è una conferma”.
Ma il successivo scontro tra i due ministri sul tema non è piaciuto al governatore Stefano Bonaccini che afferma su facebook: 'Il Governo fa benissimo a fare un provvedimento nazionale sui vaccini. Magari prima di annunciarlo lo condividano. Ma la mia posizione da Presidente dell'Emilia-Romagna, come quella del Pd nazionale, è chiara: fare subito un provvedimento sui vaccini obbligatori. E qualcuno spieghi a Di Battista che col Piano Nazionale i vaccini sono già gratuiti, così evita di fare figuracce come ieri sera in tv'.
Una battaglia quella della regione, al netto della retorica finanche abusata dal presidente Stefano Bonaccini e dell'odierno mezzo attacco (da puro renziano) al Governo Gentiloni, che è sacrosanta.
La Regione Emilia-Romagna ha infatti introdotto, con una specifica legge varata in novembre 2016, l’obbligo vaccinale (antipolio, antidifterica, antitetanica e antiepatite B) per l’iscrizione agli asili nido e ai servizi educativi e ricreativi, pubblici e privati, a partire dall’anno scolastico 2017/2018. Un provvedimento giusto. Sul quale i 5 Stelle, schiavi del racconto fantasioso e pre(o post)-scientifico di Grillo, hanno fatto dichiarazioni scomposte. Criticando e smentendosi ripetutamente.
“La decisione del Governo conferma che la nostra battaglia era e rimane giusta, a maggior ragione perché tutti i dati parlano di un preoccupante calo della copertura vaccinale, scesa sotto la soglia di sicurezza, che secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità deve essere superiore al 95%'. Aveva detto Venturi, l'assessore che scelse per sè lo stipendio più alto tra quello da dirigente Ausl e quello di membro di giunta.
Ma il Governo stavolta dovrebbe davvero imparare dall'Emilia Romagna.
Leo