'Io capisco che parliamo dell'assessorato più importante a livello politico ed economico per la Regione Emilia Romagna, capisco che da sola la sanità assorbe 8,3 miliardi su un bilancio complessivo regionale da poco più di 12 miliardi, capisco anche la volontà del presidente Stefano Bonaccini di difendere le proprie scelte anche di fronte all'evidente fallimento. Io capisco tutto. Ma che un assessore regionale alla Sanità, scelto in quanto dirigente medico, venga radiato dall'Ordine dei Medici e pretenda di continuare a guidare il sistema sanitario emiliano romagnolo è decisamente troppo'. Il capogruppo di Forza Italia Andrea Galli chiede con forza le dimissioni di Sergio Venturi. 'Siamo di fronte a un fatto gravissimo e di rilievo nazionale, eppure il Pd e la giunta Bonaccini continuano a trincerarsi e difendere l'indifendibile - continua Andrea Galli -.
Se l'Ordine dei Medici si prende la responsabilità di radiare l'assessore regionale alla Sanità, prendersela con il presidente dell'Ordine è infantile e poco onesto verso i cittadini. Venturi, che a inizio legislatura scelse di continuare a percepire lo stipendio dall'Ausl perchè più alto rispetto a quello di assessore, non rappresenta più nessuno se non se stesso e peraltro da oggi non può più nemmeno indossare il camice'.
'Ora mi chiedo se una politica degna di questo nome possa continuare a smentire un intero ordine professionale in nome di apodittiche tesi campate sul nulla e sorrette solo dalla volontà di risparmiare e tagliare risorse, come è avvenuto per la chiusura dei punti nascite degli ospedali di montagna, su tutti quello di Pavullo.
Se per l'Ordine dei medici emiliani avere un medico in ambulanza è garanzia indispensabile per la salute dei cittadini, io mi chiedo come un politico possa permettersi di smentire questo dato e di fronte a un Ordine che si prende la pesantissima responsabilità di radiare dall'albo chi ha compiuto questa scelta, di minacciare il ricorso alle vie legali - afferma Galli -. Qui non discutiamo solo di uno scontro senza precedenti, il gioco non è vincere un braccio di ferro, ma garantire la salute dei cittadini. Gli emiliano romagnoli si sentono più sicuri ad essere curati da Stefano Bonaccini, dalla sua giunta e dal gruppo consigliare Pd che fanno quadrato su Venturi o da un professionista iscritto all'Ordine professionale dei medici? Questa domanda tanto semplice quanto ovvia dovrebbe indurre il Pd a deporre l'arroganza con cui ha accolto la radiazione di Venturi, obbligare l'ex medico a dimettersi e ascoltare i consigli di chi tutti i giorni ha il compito per giuramento di salvare vite umane. Il rispetto per il lavoro degli infermieri è scontato, ma credo che non spetti a Bonaccini affermare che la presenza di un medico in una situazione di emergenza e di primo soccorso sia superflua. Detto questo, se Venturi vorrà fare ricorso contro la radiazione può farlo e, come qualsiasi altro cittadino aspetterà la decisione degli organi competenti. Da parte nostra non possiamo che augurargli di essere reintegrato. Ma non è questo un motivo valido per continuare ad affidargli le politiche sulla Sanità dell'intera Regione in aperta opposizione con chi, i medici, quella sanità è chiamato a garantirla sul campo'.
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