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La Regione del presidente Stefano Bonaccini è riuscita nell'impresa di approvare la riduzione dei vitalizi erogati agli ex consiglieri. Una mossa positiva e da applaudire quella del governatore emiliano che si inserisce nel solco di quanto fatto da altre regioni.
Ieri infatti l’Assemblea legislativa ha approvato la riforma dei vitalizi erogati a ex consiglieri e assessori regionali. I vitalizi sono stati eliminati da questa legislatura e non vengono percepiti dai consiglieri e dagli assessori attualmente in carica e da quelli eletti in futuro, che non godranno nemmeno del Trattamento di fine rapporto, mentre i diritti acquisiti sinora erano rimasti intatti.
Ecco con la norma varata ieri si intaccano proprio quegli (ingiusti) diritti. Tra le novità introdotte, l’innalzamento progressivo dell’età per percepire l’assegno, uniformata, per i consiglieri che non hanno ancora compiuto i 60 anni, a quella per la pensione di vecchiaia dei dipendenti pubblici, la riduzione dei vitalizi erogati attraverso il contributo di solidarietà per 36 mesi, e il divieto di cumulo con altri istituti analoghi.
Non solo: sul sito dell’Assemblea legislativa saranno pubblicati i nomi degli ex consiglieri ed ex assessori regionali che percepiscono il vitalizio. Mentre oggi sono pubblicati solo gli importi senza i nomi.
Ricordiamo che i vitalizi storici della Emilia Romagna vanno da 1500 euro a quasi 5000 euro al mese (il 50% delle indennità di allora) e quindi con la nuova norma nei prossimi tre anni verrà risparmiato oltre un milione di euro, risorse che saranno destinate prioritariamente, al finanziamento delle politiche di sicurezza, legalità e qualità del lavoro, sostegno al microcredito per lo sviluppo dell'imprenditorialità, reinserimento lavorativo e inclusione sociale.
Le misure contenute nella riforma puntano alla riduzione della spesa in continuità con la legge regionale del 2015, la prima approvata in questa legislatura con il voto unanime dell’Aula e che portò la Regione Emilia-Romagna a ridurre l’indennità di carica mensile dei consiglieri, a sopprimere il fondo per le spese di funzionamento dei Gruppi e ad eliminare l’indennità di fine mandato, oltre, appunto, alla cancellazione dei vitalizi.
Giustamente soddisfatto il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, che sottolinea come questo mandato si sia aperto con un taglio netto, pari a 15 milioni di euro, ai costi della politica, a cui si aggiungeranno i risparmi, circa 36 milioni, ottenuti entro la fine della legislatura grazie alla riorganizzazione dell’Ente, a partire dal dimezzamento delle direzioni generali.
La legge è passata con voto favorevole di tutti i gruppi, astenuti i gruppi di destra Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia e a sinistra la consigliera Prodi (ex Pd, ora bersaniana). Da notare (e lo fa Repubblica di oggi) che il divieto di cumulo con altri vitalizi colpisce tra gli altri Pierluigi Bersani, che in caso di ritiro dalla politica poteva contare, fino a ieri, su almeno due vitalizi: quello da ex consigliere regionale (ed ex presidente di Regione) e quello da parlamentare. Con le nuove norme Bersani dovrà scegliere quale delle due “pensioni” incassare mensilmente. Se optasse per quella da parlamentare gli verranno comunque rimborsati i fondi versati per il vitalizio regionale.
Leo