'Emerge anche un mancato aggiornamento del sindaco, rimasto ancorato al pensiero gramsciano e ai suoi cultori contemporanei. Il sindaco evidentemente non ha avuto modo di apprendere che, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’impronta fascista nel pensiero filosofico è pressoché completamente scomparsa - continua Elisa Rossini -. E’ esistito ed esiste un pensiero di impronta non marxista che varrebbe la pena conoscere anche al di qua dei confini del dominio modenese del sindaco. Mi riferisco ad esempio ad Amartya Sen, spesso citato dalla premier Meloni, a Robert Nozick, ai pensatori neo conservatori americani, al cattolico liberale Friedrich August Von Hayek, al razionalista critico Karl Raimund Popper, fino al professor Dario Antiseri'.
'Sarebbe certamente interessante studiare e approfondire anche il pensiero di questi filosofi durante il Festival della Filosofia. Per questi motivi trovo le parole del sindaco che ha liquidato come fascista ogni pensiero differente poco rispettose verso i cittadini modenesi che credo non possano certo accettare di vedere occupati con questa modalità gli spazi della cultura. Va ricordato che il Festival della Filosofia ha un costo a carico dell’amministrazione del quale tutti si fanno carico, anche coloro che hanno riferimenti culturali differenti da quelli che piacciono al sindaco' - chiude Rossini.