Il timone di Aimag ad Hera: c'è anche l'ok dei consulenti, la palla passa ai consigli

La conferma dal sindaco Righi nell'assemblea pubblica organizzata a Carpi: 'L'operazione darà garanzie per il futuro'. I comitati: 'Il sindaco ci ha messo la faccia e lo apprezziamo ma crediamo che il controllo operativo ad Hera fosse evitabile'. Ora manca solo il passaggio nei Consigli comunali e il parere della Corte dei Conti
La conferma dal sindaco Righi nell'assemblea pubblica organizzata a Carpi: 'L'operazione darà garanzie per il futuro'. I comitati: 'Il sindaco ci ha messo la faccia e lo apprezziamo ma crediamo che il controllo operativo ad Hera fosse evitabile'. Ora manca solo il passaggio nei Consigli comunali e il parere della Corte dei Conti
Un'operazione giudicata ora favorevole anche dai consulenti tecnici (Harald Bonura e Davide Di Russo) sul piano giuridico e tecnico. Un parere, anzi due, arrivati proprio a poche ore dall'Assemblea pubblica fissata l'Auditorium San Rocco. 'Ho fatto in tempo a dare solo un'occhiata, domani li esaminerò e li confronterò con i miei colleghi e poi la parola spetterà ai Consigli comunali' - afferma Riccardo Righi, sindaco di Carpi.L’accordo con Hera e la nascita della NewCo
Secondo quanto spiegato nel corso dell’incontro, senza il passaggio del controllo industriale ad Hera, osteggiato dai Comitati, l’intera operazione non sarebbe stata possibile. Con la creazione della nuova società che porterà la compagine Hera dal 25 al 41%, la governance passerà saldamente in mano a Hera. La parte pubblica rimarrà al 51%, ma potrà esercitare una funzione di controllo ma non incidere sulla governance.
Hera aggiungerà ai 200 milioni in valore della gestione rete idrica Aimag i suoi 300 milioni. Ovvero 500 milioni da mettere sul piatto in qualsiasi forma nel momento in cui c'è la volontà di partecipare alla gara per il rinnovo della concessione del servizio idrico nel 2027. Un impegno difficile da sostenere per qualsiasi soggetto esterno che decidesse di partecipare alla gara e che anziché avere già in pancia il valore della gestione della rete idrica, quei cinquecento milioni dovrebbe metterli direttamente.
Il patto con Hera sarebbe la via che offrirebbe, secondo l’amministrazione comunale di Carpi (opinione condivisa comunque da 21 comuni), maggiori garanzie, per permettere ad AIMAG di affrontare la gara per la gestione del servizio idrico provinciale prevista nel 2027. L’attuale struttura societaria ed economica - ha chiarito il sindaco di Carpi Riccardo Righi -non avrebbe avuto la forza economica per reggere l’urto di un confronto competitivo su scala così ampia. Con l'operazione Aimag allargherà e integrerà sostanzialmente la propria rete alla rete idrica Hera.
Ma se le motivazioni tecniche dell'operazione, al di là dei pareri anche politici, sono chiare, i comitati cittadini, ormai di fronte ad uno scenario definitivo, non hanno nascosto le proprie perplessità. Lo ha detto senza mezzi termini l'ex sindaco Alberto Silvestri del comitato “Aimag per il territorio”: 'Riconosciamo al sindaco il merito di averci messo la faccia e di aver organizzato questo confronto, ma continuiamo a non condividere la scelta di cedere il controllo industriale a Hera. Si poteva puntare su un accordo industriale, senza perdere la governance'.Alberto Galantini, rappresentante del comitato acqua pubblica ha ricordato come in passato i cittadini di Carpi si siano espressi con forza contro ogni ipotesi di cessione o fusione della multiutility in ben tre referendum, due comunali e uno nazionale. 'Andare avanti in questa direzione – ha detto – è uno schiaffo al senso civico della nostra comunità'.
Riccardo Righi, dal canto suo, ha difeso la bontà dell’operazione, parlando di una decisione ponderata, condivisa con gli altri sindaci del territorio e tecnicamente supportata. 'Non abbiamo la sfera di cristallo – ha detto – ma sono convinto che quella proposta sia la soluzione più vantaggiosa tra le quattro ipotesi analizzate. Abbiamo operato con buon senso e nell’interesse del patrimonio pubblico'.I prossimi passaggi
L’ultima parola, ora, spetta ai Consigli comunali che nelle prossime settimane saranno chiamati a votare sull’operazione. Poi toccherà alla Corte dei Conti, a cui verrà richiesto un ulteriore parere. Ma ormai il percorso sembra tracciato e la struttura ormai definita. Nonostante le rassicurazioni del direttore Valentini secondo cui l'indotto continuerà ad essere tutelato perché le procedure di acquisto dei beni necessari all'attività rimarrà inalterato, e del sindaco rispetto al mantenimento delle sedi a Carpi e a Mirandola era ad una dirigenza locale con la quale mantenere un rapporto diretto, i soggetti nella stanza di bottoni di Aimag cambieranno radicalmente e con la presa del timone da parte di Hera.
Gi.Ga.
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