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Modena, degrado e spaccio a due passi dalla Ghirlandina: dehors trasformato in bivacco

Modena, degrado e spaccio a due passi dalla Ghirlandina: dehors trasformato in bivacco
Modena, degrado e spaccio a due passi dalla Ghirlandina: dehors trasformato in bivacco

Tutti ci avvicinano e vogliono parlare, alcuni hanno paura e preferiscono essere ripresi di spalle per timore di ritorsioni, ma tanti ci mettono la faccia

Tutti ci avvicinano e vogliono parlare, alcuni hanno paura e preferiscono essere ripresi di spalle per timore di ritorsioni, ma tanti ci mettono la faccia


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Spaccio, bivacchi, consumo smodato di alcolici e risse. Nel cuore di Modena, a due passi dalla Ghirlandina, si vive una situazione di oggettivo degrado e insicurezza. I residenti e commercianti di via Badia e via Sant'Eufemia esprimono tutti, in modo unanime, la loro amarezza. A contattare La Pressa è stato Fabrizio Brunetti dell'osteria La Brusca, ma è bastato recarci sul posto questa mattina e nel giro di pochi minuti si sono moltiplicate segnalazioni e testimonianze di una realtà ormai fuori controllo. Tutti ci avvicinano e vogliono parlare, alcuni hanno paura ad esporsi e preferiscono essere ripresi di spalle per timore di ritorsioni, ma tanti ci mettono la faccia, esasperati e avviliti.
Lo stesso Brunetti nelle settimane scorse ha sventato un tentativo di scippo, come dimostra il video registrato dalle telecamere, e ogni sera deve fare i conti con episodi di risse e consumo di droghe. 'I clienti quando escono dal locale devono correre per raggiungere l'auto - spiega il ristoratore -. E' questo il biglietto da visita che vogliamo consegnare ai turisti che giungono a Modena?'
La Ghirlandina svetta a poche decine di metri, ma ancora alle 10 di mattina sono visibili i segni di un degrado totale.
Un senzatetto dorme nel dehors del locale che fa angolo tra via Sant'Eufemia e via Badia. 'Da mesi questa persona ha preso questo spazio come dormitorio - spiega Edgard Dominguez del locale Stappiamo -. Abbiamo contattato ripetutamente la polizia locale, ma il problema resta immutato. La sera non mi fido più a chiudere da solo l'attività. Non è sicuro'. E mentre osserviamo il clochard dormire sul pavimento in legno del dehors, ci avvicinano altri esercenti. La solidarietà umana non è in discussione, il punto è se una città che vuole dirsi 'turistica' può permettersi scene simili alle 10 di mattina a cento metri dal proprio municipio.
Parole alle quali fanno eco quelle di negozianti storici come Emanuela Turri di Aura gioielli e Arrigo Maioli di Ottica Maso. 'La presenza delle panchine installate dall'amministrazione ha reso la zona punto di ritrovo costante per spaccio e conseguente degrado - spiegano -. A questo si somma la presenza di negozi etnici che somministrato alcolici anche a persone in stato già evidentemente alterato'.
Insieme a commercianti e ristoratori, si alza l'allarme dei residenti, costretti ad assistere ogni sera al medesimo spettacolo. 'Dalle finestre di casa ogni giorno a partire dal tardo pomeriggio si ripetono le stesse scene - spiegano Dario Calzavara e Fernando Cesaroni -.
Persone che urinano sui muri della chiesa, bottiglie rotte e abbandonate in strada, risse. Tutto questo non è accettabile'.
E mentre ci si interroga sulla tolleranza e le promesse vuote che hanno portato a un simile degrado, il clochard nel dehors del ristorante continua a dormire. Chissà forse ha ragione lui, di certo non è colpa sua, nella ricca e ipocrita Modena si vive così. Dovranno svegliarlo e allontanarlo tra poco i proprietari, come ogni giorno. Ormai rassegnati a una realtà che, per chi ha la responsabilità di amministrare la città, sembra tristemente scritta nel cielo.
Giuseppe Leonelli
Foto dell'autore

Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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