Aggressioni a sanitari in aumento: la ricetta 'positiva' per affrontare il problema
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Aggressioni a sanitari in aumento: la ricetta 'positiva' per affrontare il problema

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Intervento del Direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza interaziendale durante la presentazione della campagna di sensibilizzazione 'Cura chi cura': 'Bisogna ristabilire fiducia e rispetto nel rapporto medico paziente. Troppo pregiudizio nei confronti degli operatori'


Aggressioni a sanitari in aumento: la ricetta 'positiva' per affrontare il problema
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Pazienti che si rivolgono al pronto soccorso volontariamente e senza urgenza con la presunzione di sapere già ciò di cui hanno bisogno. Persone che si rivolgono ai servizi di emergenza urgenza pretendendo delle risposte immediate.
Sono solo alcuni esempi richiamati dal dottor Geminiano Bandiera, Direttore del dipartimento di Emergenza-Urgenza interaziendale della provincia di Modena, nel corso di un'intervista a margine dell'incontro che si è svolto questa mattina presso la sede della provincia di Modena organizzato dall'Ausl e dalle aziende ospedaliere Universitaria e di Sassuolo sul tema delle aggressioni agli operatori sanitari, Nella giornata di sensibilizzazione dedicata al tema ce ha visto la presentazione della campagna 'Più cura per chi cura”.
Riportare al centro la relazione tra professionisti sanitari e pazienti – e cittadini – è l’obiettivo, perché contro questo tipo di violenza “il risultato si fa insieme”.

In un momento simbolico che si è tenuto oggi, 12 marzo, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Modena, si sono riuniti dunque i tre Direttori generali delle Aziende sanitarie modenesi, Mattia Altini, Luca Baldino e Stefano Reggiani, insieme alle autorità locali rappresentate dal presidente della Provincia Fabio Braglia e dal vicesindaco di Modena Francesca Maletti, che ha letto un messaggio di Massimo Mezzetti in qualità di Presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria provinciale. Erano inoltre presenti, per l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Paola Ferri, Presidente del Corso di Laurea in Infermieristica, e una rappresentanza delle Forze dell’Ordine e degli Ordini professionali della Sanità. Insieme hanno ascoltato le testimonianze di professionisti che hanno rappresentato, tramite racconti di esperienze, le diverse sfaccettature della prevenzione contro la violenza sul personale della sanità.

I dati
Purtroppo i dati continuano ad essere in generale aumento anche se con alcune variazioni specifiche che al livello regionale si riflettono a livello locale. Ovvero aumentano i casi di aggressione verbale e diminuiscono quelle fisiche, ma sempre di aggressioni si tratta. Complessivamente nel 2024 sono stati 424 gli episodi di violenza registrati sul sistema SegnalER (dato che esclude i casi di alterchi tra operatori, che sono un altro oggetto di rilevazione): 282 nelle diverse strutture Ausl, 108 in Aou, 34 all’Ospedale di Sassuolo Spa, in aumento rispetto allo scorso anno, anche se vi è stata a partire dagli anni 2023-2024 una modifica delle modalità di segnalazione e serviranno alcuni anni per individuare un andamento tendenziale. A questo proposito, è utile ricordare che in AOU di Modena sono stati registrati ulteriori 68 casi di aggressione rilevati con altre modalità (verbali del Servizio di Vigilanza e denunce infortuni) in continuità con gli anni precedenti.
Certamente la formazione continua sull’importanza della segnalazione e la diffusione di una cultura della sicurezza contribuiscono all’aumento degli episodi rilevati, così come sono fondamentali per le Aziende sanitarie, per individuare le aree più critiche e porre in essere azioni di messa in sicurezza e di prevenzione.

Degli episodi Ausl, il 24% riguarda i servizi di emergenza (PS e 118), il 25% servizi di Salute mentale, il 51% altri servizi in cui si ritrovano in particolare gli Ambulatori territoriali. Degli episodi Aou, il 49% riguarda i PS, il 5,6% la Salute mentale (intesa come emergenza psichiatrica che ha avuto un accesso tramite il PS) e il 45,4% le altre aree assistenziali (degenze, ambulatori, ecc); a Sassuolo, il 62% riguarda i servizi di emergenza, la parte restante altre aree mediche.
La maggior parte delle segnalazioni – si ricorda che ognuna di esse può riportare più di una tipologia di aggressione tra fisica, verbale e verso cose o una sola tra esse - riguarda aggressioni di tipo verbale (il 66,5% per Ausl, il 73,7% per Aou) solo in quota minore vi è stata anche aggressione fisica (19,1% per Ausl e 21,2% per Aou). Riguardo le segnalazioni di Sassuolo (34 in totale), la maggior parte di queste sono riferibili ad aggressioni verbali, mentre le aggressioni fisiche verso gli operatori o contro la proprietà hanno interessato 7 casi, pari al 7,7% del totale.

Il Dottor Geminiano Bandiera, Direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza Interaziendale AUSL e Azienda Ospedaliera, ha sottolineato l'importanza di ricostruire il rapporto di fiducia tra medico e paziente. Secondo Bandiera, una delle principali problematiche è che alcuni pazienti si aspettano che i medici soddisfino immediatamente le loro richieste, come se si trattasse di una prestazione 'venduta', piuttosto che di un'assistenza sanitaria qualificata e ponderata. Questo tipo di approccio può compromettere la qualità della relazione e mettere a rischio l'efficacia del trattamento. 'Non si tratta dell'acquisto di una prestazione, ma di una vera e propria presa in carico', ha dichiarato il Dottor Bandiera, sottolineando che l'atto medico è sempre inserito all'interno di un sistema strutturato e pubblico che ha come obiettivo la migliore risposta al paziente.

Il suo intervento ha toccato il cuore della questione, proponendo un cambio di paradigma: invece di concentrarsi solo sulla repressione degli episodi di aggressione, è fondamentale lavorare sulla ricostruzione di un patto di fiducia tra medici, operatori sanitari e pazienti. Questo patto implica una maggiore consapevolezza da parte dei pazienti, che devono comprendere che il pronto soccorso e l’emergenza urgenza non sono un servizio dove tutto è concesso, ma una strutture che garantiscono cura e assistenza in base alle necessità reali. Nella logica della presa in carico e non nella fornitura di una mera e singola prestazione.

Non siamo all'anno zero: le azioni fino ad ora intraprese
Nel corso del 2024 l’Azienda USL ha proseguito con il progetto di attuazione di interventi di miglioramento atti a ridurre il rischio di aggressione, con particolare riferimento ai contesti ritenuti più critici. È stata effettuata una ricognizione, all’interno dei servizi del Dipartimento di Salute Mentale, dei PS, degli ambulatori della Continuità Assistenziale e dei CAU, sulle dotazioni tecnologiche e misure organizzative, con particolare attenzione a servizio di vigilanza, impianti antintrusione e di videosorveglianza, pulsanti di chiamata rapida di emergenza.
Il servizio di vigilanza – che non ha solo funzioni di deterrenza ma anche di rassicurazione per gli operatori – è ad oggi presente h24 nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), nel Servizio di Dipendenze Patologiche (SerDP) di Modena negli orari di apertura del Servizio e nel PS dell’Ospedale di Carpi. Sono questi infatti i contesti in cui si sono verificati nel tempo gli episodi di aggressione più frequenti e rilevanti. Gli impianti antintrusione sono stati installati con particolare attenzione alle strutture soggette a ripetute intrusioni e alle strutture nuove. Si tratta di telecamere dotate di scatti immagine, collegati alla centrale operativa del Servizio di Vigilanza per un pronto intervento in caso di allarme. Per quanto riguarda gli impianti di videosorveglianza continua l’installazione nei servizi/strutture ritenute a maggior rischio di aggressione; sono inoltre installati pulsanti di chiamata rapida di emergenza in diverse strutture afferenti al Dipartimento di Salute Mentale, ambulatori di Continuità Assistenziale, portinerie, CAU e PS. In alcune postazioni è stato installato un pulsante fisso sotto ad un bancone o scrivania; in altre sono attivi telefoni con chiamata rapida di emergenza e gruppi broadcast che accendono il microfono del chiamante mettendolo, contemporaneamente, in comunicazione con i numeri impostati. È stata inoltre condotta una mappatura delle postazioni di lavoro isolate e di queste se ne stanno determinando le priorità per fornire ove necessario un dispositivo cosiddetto di “uomo a terra”, per l’attivazione di un pronto intervento in caso di aggressione, infortunio o malore. Il sistema è stato finora attivato presso i Laboratori analisi di Pavullo, di Mirandola e di Carpi. In AUSL continua infine l’attività di sensibilizzazione alla segnalazione degli episodi di violenza attraverso incontri di formazione rivolti al personale. A ciò si aggiunge un ulteriore corso a cui stanno partecipando professionisti Ausl che a loro volta formeranno i colleghi, per l'apprendimento di tecniche e strategie per contenere e gestire la propria attivazione emotiva e creare una rete di sicurezza relazionale per l'operatore e per il paziente.

L’Ospedale di Sassuolo SpA, nel 2024, ha attivato presso il proprio Pronto Soccorso un ‘pulsante’ di chiamata diretta verso il Comando delle Forze dell’ordine locali, che consente agli operatori di chiedere 24 ore su 24, con un semplice gesto, l’intervento delle forze dell’ordine locali, che avviene in tempi molto rapidi. Nei primi due mesi del 2025, il nuovo pulsante di chiamata diretta è già stato utilizzato 2 volte, con l’arrivo tempestivo di una pattuglia nel giro di pochissimi minuti. A Sassuolo un accordo tra Direzione Aziendale e Commissariato, ha stabilito alcuni passaggi giornalieri di una pattuglia, tutti i giorni. Nel corso dell’anno, inoltre, è in fase di studio l’attivazione di un sistema di videosorveglianza da remoto, in tempo reale, dell’ingresso e dei locali del Pronto Soccorso, con un collegamento direttamente presso la Caserma dei Carabinieri di Sassuolo. Una scelta, questa, che consentirebbe di utilizzare eventuali immagini di eventuali future aggressioni anche dal punto di vista legale, avendo stabilito la nuova legge in materia come fragranza di reato anche la possibilità di utilizzo di immagini registrate.

Nel 2024 sono state mantenute in Azienda Ospedaliero-Universitaria le azioni già messe in campo negli anni precedenti nei vari ambiti: strutturale e tecnologico, organizzativo, informativo e comunicativo per l’utenza e formativo per il personale. Poiché il tema della violenza risulta particolarmente rilevante nell’analisi del benessere organizzativo dei lavoratori dello specifico contesto del Pronto Soccorso di entrambi gli stabilimenti ospedalieri, nel 2024 insieme a specialisti in Organizzazione aziendale ed Economisti del Dipartimento di Economia 'Marco Biagi' dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è stata condotta un’analisi dei processi di lavoro e delle condizioni organizzative ed è stato avviato un progetto di ricerca che adotta un approccio interdisciplinare, coinvolgendo professionisti dell’Emergenza-Urgenza, della Sorveglianza sanitaria e del Servizio Prevenzione e Protezione per individuare e guidare le proposte di cambiamento che favoriscono il benessere sul luogo di lavoro in particolare nel contesto specifico del Pronto Soccorso, caratterizzato da un’elevata intensificazione lavorativa, turni notturni, forte carico mentale-emotivo che grava sugli operatori, ai quali si aggiunge la loro esposizione alle aggressioni.

AUSL e AOU hanno rafforzato le collaborazioni con le Forze dell'ordine per garantire un intervento tempestivo in caso di evento di aggressione registrato nei PS e in generale nelle strutture sanitarie sul territorio; proseguono i gruppi di ascolto rivolti alle equipe che lavorano nelle aree critiche, i corsi di formazione per il personale sanitario e socio-sanitario sulle strategie di prevenzione e gestione delle aggressioni e degli atti di violenza, verbale e non, sulla “cura della relazione” e su tutti i temi volti a diffondere una cultura di contrasto ad ogni atto di violenza e di potenziamento della relazione positiva. Tra gli interventi di tipo organizzativo messi in campo da ASUL e AOU vi è l’attivazione, per il Servizio emergenza territoriale 118, di una procedura che prevede la comunicazione in PS della presenza di pazienti che manifestano comportamenti aggressivi, in modo tale da allertare il personale interno di PS, ed eventuale personale di vigilanza e/o delle forze dell’ordine, prima dell’arrivo dell’autoambulanza.
Non ultimo, le Aziende offrono attivamente un supporto psicologico come ausilio a chi è vittima di aggressione nell’auspicio di aiutarlo a superare lo stress del trauma vissuto.

Erano presenti all’evento
Geminiano Bandiera, Direttore del dipartimento di Emergenza-Urgenza interaziendale; l'infermiera del Pronto soccorso di Sassuolo Marica Veronesi, che ha utilizzato il pulsante di chiamata diretta alle Forze dell’Ordine a febbraio 2025; Michael Fanizza, psicologo AUSL, partecipante al corso sulla stabilizzazione emozionale e la costruzione di un contesto sicuro per operatore e paziente; Camilla Marrocco, Ostetrica AOU, che ha raccontato la gestione di un episodio di aggressività nel proprio reparto.
Per gli ordini professionali erano presenti: Laura Casari, Vice-presidente Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri; Federica Davolio, Vice-presidente Ordine delle Professioni infermieristiche di Modena; Eugenia Finelli, Consigliera Ordine ostetriche per l’area di Modena; Claudia Pavarelli, Presidente Ordine fisioterapisti di Modena e Reggio Emilia; Alda Tiziana Scacchetti, Consigliera Ordine dei Biologi Emilia-Romagna; Marco Bavutti, Presidente Ordine dei Farmacisti di Modena.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 
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