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Predominano sempre al sud, in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, ma anche nelle regioni del centro (il Lazio adesso e' terzo per aziende 'destinate', e la Lombardia segue tre punti sotto) e del nord mafie e agromafie stanno continuando a crescere. Se ne parla a un incontro pubblico oggi a Modena, nella sede della Camera di commercio, promosso da Coldiretti. L'occasione la offre il lancio del volume che aggiorna il quadro nazionale e territoriale delle confische, realizzato dall'osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura sulla base dei dati aggiornati a fine 2018 della piattaforma specializzata OpenRegio. Gli ultimi dati dicono che su un totale di 3.967 aziende confiscate in Italia 108 (il 2,7%) sono emiliano-romagnole e di queste 20 (0,5%) sono modenesi, mentre sul totale nazionale di 32.361 immobili quelli in Emilia-Romagna risultano 770 (2,37%) e quelli nel modenese 49 (0,15%).
Aperto da un videomessaggio del magistrato Gian Carlo Caselli, presidente della Fondazione dell'osservatorio agromafie, al convegno con il presidente camerale Giuseppe Molinari partecipano tra gli altri il viceprefetto e dirigente dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati Andrea Nino Caputo, il procuratore di Asti e componente del comitato scientifico della Fondazione sull'osservatorio agromafie Alberto Perduca e il collega Sandro Ausiello. In Emilia-Romagna risultano confiscate o sequestrate alla criminalità organizzata 108 aziende, di cui 13 già destinate (alla vendita, all'affitto o alla liquidazione, la soluzione sicuramente piu' frequente) e 95 in gestione (all'Agenzia nazionale dei beni confiscati) delle quali nessuna agricola. In provincia di Modena, in questo quadro, l'unica azienda destinata, nel settore del commercio, è stata liquidata nel 2000.
Tra le 95 aziende confiscate o sequestrate alla criminalita' organizzata e ora in gestione, la forma giuridica che prevale nettamente e' quella della srl (81% dei casi), mentre tra i settori ci sono in testa le costruzioni e le attivita' immobiliari (68%).
Anche le aziende confiscate in provincia di Modena, concentrate sui settori costruzioni e immobiliare, sono per lo piu' societa' a responsabilità limitata: le aziende in gestione localizzate a livello locale risultano 19, delle quali sei definitivamente confiscate. Hanno sede nei Comuni di Modena (nove), Castelfranco (tre), Formigine (tre), Maranello (tre) e Fiorano (una). Passando dalle aziende agli immobili, ne sono stati localizzati dall'Agenzia nazionale in Emilia-Romagna 144 destinati e 626 in gestione. Alla provincia di Modena nel biennio 2017-2018 sono state destinate nove unità immobiliari, ad uso abitativo in particolare: quattro sono a Formigine, due a Castelfranco e a Nonantola, una a Maranello. E nel modenese sono 40 i beni immobiliari confiscati dei quali 31 oggetto di confisca definitiva: il 72,5% sono fabbricati, il 20% sono case e il 7,5% sono terreni edificabili o agricoli. In questo caso riguardano Castelnuovo Rangone (ospita il 72,5% degli immobili) e via via, nell'ordine, San Felice (10%), Bomporto e Sassuolo (5%), con un restante 2,5% dislocato tra Cavezzo, Maranello e Modena. È registrato un unico terreno agricolo definitivamente confiscato, a Cavezzo. In Emilia-Romagna, i terreni agricoli in gestione all'Agenzia nazionale sono 68.
Redazione Pressa
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